6
In quell’epoca, in effetti, solo i monaci ed i farmacisti avevano le necessarie cognizioni per la lavorazione delle piante.
Nel 1611, il Cardinale de Richelieu ringraziò caldamente il Reverendo Padre della Certosa di Parigi per averlo guarito, con il suo infuso d’erbe, da una fastidiosa malattia del cavo orale.
Essendo estremamente complessa la ricetta di questo élixir, detto comunemente Elixir di lunga vita, sembra che sia stato impiegato in maniera sporadica per parecchi decenni solo nella capitale Parigi.
Nel corso del 1737, al Monastero della Grande-Chartreuse, posto nei pressi di Grenoble, si decise di effettuare uno studio approfondito su questo élixir.
Il farmacista della Grande-Chartreuse, Fratello Jérôme Maubec, venne incaricato di questo studio e fu proprio lui a determinare definitivamente la formula di quello che divenne l'Elixir Végétal de la Grande-Chartreuse.
La commercializzazione dell'Elixir al tempo era molto limitata e circoscritta ai mercati di Grenoble e Chambery dove Fratello Charles giungeva a dorso di mulo.
Ancor oggi quell’Elixir viene prodotto e commercializzato ad una gradazione di 69° con il nome di Elixir Végétal de la Grande Chartreuse.
La Chartreuse Verde detta anche Liqueur de Santé, venne messa a punto più tardi, nel 1764, ad una gradazione alcolica di 55° e riscosse un immediato grande successo ristretto però alla sola regione Dauphinoise.
La Rivoluzione Francese del 1789 disperse i monaci e, nel 1793, per prudenza, venne eseguita una copia del prezioso manoscritto che venne affidato all’unico religioso autorizzato a restare al Monastero mentre l’originale venne affidato ad un altro Padre Certosino.
Quest’ultimo venne arrestato e imprigionato a Bordeaux ma, nonostante la detenzione, fu in grado di far uscire il prezioso documento che fu affidato ad uno dei suoi confratelli, Don Basile Nantas.
Convinto che l’ordine dei Certosini non si sarebbe mai più ristabilito in Francia, incapace egli stesso di mettere in pratica la ricetta segreta, Don Basile Nantas vendette la ricetta ad un farmacista di Grenoble, Monsieur Liotard, il quale non produsse mai l’Elixir.
Nel 1810, l’Imperatore Napoleone I° decise che tutti i “rimedi segreti” dovevano essere sottoposti a verifiche da parte del Ministero degli Interni. Monsieur Liotard, conseguentemente a questo obbligo, inviò il manoscritto al Ministero e, poco tempo dopo, si vide ritornare il documento con la menzione Rifiutato in quanto già conosciuto; l’Elixir non si poteva più considerarlo come rimedio segreto.
Alla morte di Monsieur Liotard il documento ritornò al Monastero de la Grande-Chartreuse che i monaci avevano nuovamente occupato nel 1816.
Nel 1838 un nuovo liquore venne ideato: la Melisse, che diventerà Chartreuse Blanche due anni più tardi, nel 1840.
Fu una produzione di breve durata in quanto venne abbandonata nel 1880 per essere ripresa nel 1886 e definitivamente conclusa nel 1900.
Sempre nel 1840 l’antica formula della Chartreuse Verde venne modificata e adattata per produrre un liquore più dolce e meno alcolico, la Chartreuse Jaune, ben presto rinominata la Regina dei Liquori.
Nel 1903 i Padri Certosini vennero espulsi dalla Francia e con loro le ricette segrete dei liquori che trovarono nuova vita in Spagna nella distilleria di Tarragona.
Utile segnalare che gli stessi liquori vennero prodotti, per un breve periodo che andò dal 1921 fino al 1929, a Marsiglia mantenendo il nome Tarragone in quanto non era possibile al tempo l’utilizzo del nome Chartreuse.
Infatti in quello stesso periodo lo Stato francese vendette il loro marchio ad una società liquoristica che creò la Compagnie Fermière de la Grande Chartreuse.
Nulla a che vedere con i Padri Certosini tant’è che, nel 1929, questa nuova azienda cessò la produzione.
Conseguentemente a ciò i monaci riprendono la tradizione del nome Chartreuse e contemporaneamente ritornano a produrre in Francia, nella loro antica distilleria di Fourvoire, nei pressi del Monastero.
La distilleria, a causa di uno smottamento del terreno, venne distrutta nella notte fra il 14 e il 15 novembre 1935.
Fu allora che la produzione venne trasferita a Voiron, dove viene effettuata ancor oggi dopo il lavoro di ricerca e selezione delle erbe officinali all’interno del Monastero.
Chartreuse, the only liqueur so good they named a color after it. (Q.Tarantino).
Chartreuse, l’unico liquore talmente buono che ha dato il nome ad un colore
CHARTREUSE LA TAU TARRAGONA 2020 44°
Questa è la nuova bottiglia di Chartreuse in vendita esclusivamente nella città di Tarragona presso bar, ristoranti e negozi specializzati della città.
L’imbottigliamento, denominato La Tau, è stato posto alla vendita il giorno giovedì 31 Agosto 2020 in soli 5000 esemplari.
Si tratta di una miscela composta per il 70% di Chartreuse Gialla e per il restante 30% di Chartreuse Verde.
Il risultato finale ci pone di fronte ad un prodotto complesso, unico nel suo genere, che titola una gradazione alcolica del 44% Vol..
In retroetichetta è stato evidenziato l’anno di imbottigliamento 2020.
Un flacone molto raro destinato a diventare estremamente ricercato dai numerosi collezionisti sparsi per il Mondo intero.