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Benjamin giunse attratto dal businnes creatosi intorno ad un nuovo vino “inventato” nell’intorno del 1800 dal suo connazionale, l’armatore John Woodhouse.
Questi, nel 1773 fu costretto a riparare sulla costa occidentale siciliana a causa di una tempesta e cercò riparo, per il suo brigantino Elizabeth, nel porto di Marsala.
Sceso a terra con il suo equipaggio ebbe modo di degustare un vino locale, forte e robusto, maturo e solare: il perpetum.
Questo nome derivava dal fatto che gli abitanti del luogo erano soliti conservare il loro vino in grandi botti di legno, che non venivano mai vuotate, ed ogni anno si rimboccava la parte tolta con il nuovo prodotto.
Così facendo, si assicurava nel tempo un amalgama continuo e costante tra la qualità dei vini prodotti che acquisivano, dal vecchio, aspetti organolettici che lo arricchivano di sfumature particolari; questo procedimento continuava in perpetuo.
Molto simile alla tecnica già in uso oltralpe per la produzione di vini liquorosi con la catasta di botticelle chiamate “Soleras”, tecnica di invecchiamento successivamente adottata anche a Marsala.
Woodhouse vide lontano e, consapevole del successo che avrebbe avuto nella sua patria, volle spedire 50 pipes, da 412 litri ognuna, di vino di Marsala in Inghilterra, avendo l’accortezza di aggiungere acquavite per stabilizzarlo durante il viaggio con i velieri.
I britannici, per questo nuovo “Fortified wines” sancirono un benvenuto trionfale.
Fu allora che i Woodhouse edificarono bagli a Petrosino ed a Baronazzo ed iniziarono la produzione di vino di Marsala, dandogli ben presto fama internazionale.
Benjamin Ingham costruì il suo baglio a poca distanza dal pioniere Woodhouse.
Nel 1851 subentrò alla direzione dell’Azienda di Ingham il nipote, Joseph Whitaker, detto “Pip”, che diede un ulteriore forte impulso all’espansione del Marsala.
Questi sarà per sempre ricordato per l’incommensurabile contributo all’archeologia della Sicilia con la scoperta dell’Isola di Motya e la Fondazione Whitaker che ancora oggi veglia su questa meravigliosa isola.
COGNAC VIERGE FINE MOUNTAIN BRANDY INGHAM WHITAKER MARSALA CONDIZIONAMENTO PROVVISORIO SIGILLO REALE CON TENDE
Bottiglia degna di essere esposta in un museo, risalente al periodo che va dal 1944 al 1947.
In pieno conflitto mondiale l’approvvigionamento di vetri per l’imbottigliamento era cosa non semplice.
Ecco perché questa rarissima bottiglia porta in retroetichetta la scritta condizionamento provvisorio.
Si tratta infatti di una bottiglia, probabilmente in origine di acqua minerale, riciclata per la bisogna.
Questo condizionamento fa di questo esemplare, già rarissimo di per sé, un pezzo veramente molto raro.
La bottiglia in condizioni di conservazione eccellenti.
L’etichetta è intonsa e, se si escludono una normale velatura e ingiallimento dovuti al tempo, può essere considerata perfetta.
Totalmente leggibile e integra.
Qualche lieve mancanza la riscontriamo nella retroetichetta che risulta comunque totalmente leggibile.
Il livello del liquido è posto all’altezza della parte superiore dell’etichetta principale.
La chiusura è stata effettuata con un piccolo tappo in sughero protetto da un sottile strato di stagnola color oro sulla quale è applicato il sigillo Reale con le tendine, tipico del periodo compreso tra il primo Giugno del 1944 e il 30 Dicembre 1947.
Il contenuto è di cc. 500.
La gradazione alcolica è di 42°.