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Fu una distilleria molto attiva in quel tempo in quanto contava nel suo catalogo tutti i must dell’epoca.
Nel 1943 la fabbrica, che sorgeva nelle vicinanze della stazione di Bologna per comodità logistica, andò completamente distrutta nel corso di un bombardamento.
Pochi anni dopo, nel 1947, la distilleria completamente ricostruita, riprese a lavorare con immutata energia ed entusiasmo.
Furono quelli gli anni che videro nascere il sempre più famoso Biancosarti, che vide esplodere la sua notorietà negli anni ’70 con i famosi spot di Carosello interpretati da Telly Savalas, il Tenente Kojak che succedeva agli spot interpretati da Ubaldo Lay, il celeberrimo Tenente Sheridan.
Fece effetto a quei tempi la sua frase: Biancosarti, ti mette il fuoco nelle vene!
Giova ricordare anche una fugace apparizione, negli anni 1967 e 1968, dell’indimenticabile Giorgio Gaber.
La fine dell’azienda e dei suoi brand, avvenne con la cessione dei marchi alla Campari, acerrimo nemico di sempre.
COGNAC TRE VALLETTI SARTI 175 C.C. SIGILLO REALE ANDATO PERSO
Questo magnifico Cognac Tre Valletti appartiene ad una produzione di Cognac Italiano effettuata dalla Luigi Sarti & Figli S.A. Bologna.
Possiamo con certezza datare questo flacone tra il 27 Novembre 1933 e il 1 Giugno 1944.
E’ in questo lasso di tempo che venne adottato il Sigillo in alluminio con lo stemma Sabaudo apposto come imposta di Stato a sigillo della chiusura di ogni bottiglia.
Purtroppo il tempo non ha aiutato questo flacone ed il sigillo originale è andato perso.
Molto meglio, invece, per quanto riguarda l’aspetto conservativo della bottiglia; l’etichetta principale ed il collarino sono in uno stato di mantenimento perfetto.
Integri, totalmente leggibili seppur opacizzati da una leggera patina.
Eccellente anche lo stato della capsula in alluminio posta intorno al collo della bottiglia a protezione del tappo in sughero.
Stesso discorso per quanto riguarda la conservazione della retroetichetta dove possiamo leggere le indicazioni previste dalla legge.
Eccellente anche il livello del liquido all’interno della bottiglia che, nel corso degli anni, è minimamente evaporato posizionandosi appena sotto il collarino.
Sicuramente un livello accettabile e normale se consideriamo la vetustà di questo Cognac della Sarti.
Il contenuto della bottiglia è di 175 c.c.
Il tasso alcolico è di 43 gradi.
Perfetta la tenuta del tappo.
Unico cruccio, la mancanza del sigillo.
Si notino anche i segni della classica retina in metallo molto in uso nel periodo. Purtroppo è questo il primo elemento a deteriorarsi in bottiglie così datate e ad andare perso come nel nostro caso.