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All’origine di ogni grande distillato c’è una lunga storia fatta di personaggi e di avvenimenti.
Quella di Martin Miller Gin è collegata a tre persone che si sono incontrate a Notting Hill con l'intenzione di creare il miglior Gin al mondo.
Difficilmente si può parlare di Martin Miller’s Gin, senza parlare in particolare di uno di quei tre personaggi, Martin Miller che di fatto ne è stato l’inventore.
Egli ha fatto di se’ la figura del self-made man iniziando con una guida all’antiquariato, seguito da un bed and breakfast prima di passare agli alberghi in Inghilterra e, infine, al Gin.
Un distillato ottenuto avvalendosi di un Pot Still centenario, affettuosamente chiamato Angela, prodotto dalla John Dore & Co. considerata la Rolls Royce degli alambicchi.
In questo apparecchio si distillano, per ben cinque volte, ginepro, semi di coriandolo, radice di angelica, scorze di agrumi, radice di iris, liquirizia in polvere, noce moscata, cannella e corteccia di cassia.
Ma il grande mistero, che fa grande questo Gin, è l'acqua usata per la riduzione alcolica.
Una volta prodotto, questo distillato parte per un viaggio di 4.800 Km. tra andata e ritorno arrivando in Islanda, dove sarà ridotto di grado con l'acqua dei ghiacciai islandesi, l'acqua più pura del mondo.
Al suo ritorno ci troviamo a degustare un Gin potente, tradizionalmente aromatico, con un naso pervaso dal ricordo di agrumi e ginepro unito a sensazioni di prato sfalciato.
Rotondo e sincero al palato, si evolve in una sinfonia di aromi floreali.
Il finale è lungo e piacevole.
La gradazione è del 40% Vol.