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Una storia che cominciò in Francia, nell'Hermitage sul fiume Gier, nell'anno 1857 quando fratel Emanuele, un frate Marista, esperto conoscitore delle virtù terapeutiche delle erbe, preparò per la prima volta un distillato che doveva servire alla cura dei confratelli malati e che riuniva in una sapiente formula le proprietà benefiche di 34 erbe aromatiche, ricavandone un liquore prezioso che divenne presto famoso.
Il governo francese richiese infatti il prodotto per inviarlo ai soldati impegnati nelle colonie, come primo rimedio interno ed esterno per la cura delle ferite prodotte dagli archibugi degli avversari: da ciò venne il nome di Arquebuse de l'Hermitage.
All'inizio del secolo i frati si trasferirono, a causa delle leggi anticlericali, a Carmagnola nei pressi di Torino, portandosi dietro arte e segreti della preparazione che si tramandano ancora gelosamente di generazione in generazione.
Nella nuova sede la distilleria si sviluppò, poco a poco, fino a raggiungere le dimensioni attuali e il nome del prodotto, non più tutelato e quindi sottoposto a molteplici contraffazioni, venne definitivamente cambiato in Alpestre.
Oggi, come allora, esperti erboristi coltivano nei loro campi le 34 erbe aromatiche e medicamentose e le portano alla giusta maturazione.
Dopo un'attenta raccolta ed un sapiente dosaggio, le 34 erbe (tra cui timo, lavanda, angelica, finocchio, tanaceto, santolina, salvia, menta, melissa, issopo, camomilla e cedrina tanto per citarne alcune) vengono fatte macerare a lungo nell'alcool e quindi accuratamente distillate favorendo il passaggio totale delle benefiche proprietà nel liquore finale.
Una distillazione, senza alcuna aggiunta di zuccheri, dà ad Alpestre il suo bel colore chiaro naturale.
Il distillato viene raccolto in robuste botti di rovere di Slavonia, dalla capacità di 12/13.000 litri ciascuna, dove giace a riposare e maturare per almeno quattro silenziosi anni.
Entrare nell’enorme cantina, dove la temperatura è tenuta costante, secondo le esigenze del prodotto, suscita una certa emozione.
In questo luogo, isolato dalla luce e da qualsiasi rumore, troneggiano tre lunghe file di botti da 130 ettolitri tra le quali, sostando si aspirano gli afrori del legno e dell’etere diffusi nell’aria.
ALPESTRE (ARQUEBUSE) SIGILLO REALE FASCI LT. 0,5 (ETICHETTA DANNEGGIATA)
Rarissimo imbottigliamento di Alpestre risalente al periodo compreso tra il 27 Novembre 1933 e il 31 Maggio 1944,.
Fa fede a questo periodo il Sigillo in alluminio con lo stemma Sabaudo e Fasci apposto come imposta di Stato a sigillo della chiusura di questa bottiglia.
Il flacone si presenta in eccellente stato di conservazione.
Solamente l’etichetta presenta delle mancanze che, fortunatamente, non ne impediscono la lettura.
Da notare in etichetta, seppur danneggiata, la scritta L’ Arquebuse dei Rev. Frat.lli Maristi.
Interessante anche, sempre in etichetta, l’indicazione del costo: Lire 22.
Parziale evaporazione del contenuto.
La chiusura è con tappo in sughero a raso sormontato da un dischetto di protezione in alluminio alla quale è saldato il Sigillo Reale.
Molto interessante il lato posteriore del flacone sul quale è riportato, direttamente sul vetro, lo stemma della distilleria S. Giuseppe Carmagnola.
La bottiglia contiene 50 cl.
La gradazione alcolica titola il 49,5% Vol.