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Codice: 00001391
Categoria: Pastis e Liquori all'Anice
Disponibilità:
1
Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
1
Località: Italia-Marche
Produttore:
Silvio Meletti Ascoli Piceno
La Ditta Silvio Meletti nasce nel lontano 1870 grazie all’operosità e l’ingegno del fondatore, Silvio Meletti.
Le radici di questo azienda e del prodotto che ha determinato il suo successo hanno tuttavia origini ancor più antiche.
Silvio Meletti proveniva da una famiglia povera e dovette lasciare presto gli studi per aiutare la madre nel lavoro; la madre gestiva un piccolo negozio dove vendeva, tra le tante cose, un distillato di anice fatto in casa che riscuoteva un notevole apprezzamento tra la clientela.
Quella del distillare l’anice è un’antica tradizione del territorio Ascolano e ancora oggi è comune trovare, soprattutto nel mondo contadino, distillati di anice fatti in casa di apprezzabilissima qualità.
Quel distillato di anice e le nozioni sulla distillazione della madre furono le basi che permisero a Silvio Meletti di appassionarsi e di creare un prodotto nuovo.
Il fondatore si mise a studiare trattati in francese sulla distillazione (il libro del ‘700 è ancora in possesso della famiglia) e dopo vari esperimenti perfezionò una ricetta ed una tecnica di distillazione che sono ancora oggi i procedimenti utilizzati per ottenere l’Anisetta Meletti.
Fece anche costruire, su sua idea e suoi disegni, un alambicco a bagnomaria a lentissima evaporazione onde ottenere un alcoolato il più aromatico possibile.
Alla base di questa ricetta c’è l’anice verde (Pimpinella Anisum); un tipo di anice proprio dell’area del Mediterraneo e che nella zona della Marche, e nell’Ascolano in particolare, assume caratteristiche aromatiche particolari grazie alle proprietà uniche di quei terreni argillosi.
Basti sapere che l’anice che cresce in questi terreni riesce ad essere fino a due, tre volte più profumato di quello che cresce nelle altre zone del Mediterraneo!
Questo anice particolarmente profumato veniva e viene tuttora lavorato tramite distillazione discontinua a bagnomaria.
Al distillato ottenuto viene poi aggiunta la parte “aromatica” rappresentata dalla distillazione di altre botaniche come frutti, semi e fiori scelti e lavorati con cura.
La ricetta ed il procedimento elaborato nel lontano 1870 sono ancora gli stessi, seguiti ed utilizzati oggi dai discendenti; la famiglia Meletti, giunta alla quinta generazione, è infatti ancora l’unica proprietaria dell’azienda.
Alla creazione di un prodotto nuovo seguì la sua commercializzazione e anche qui il talento di Silvio Meletti emerse.
Per iniziare a far conoscere il proprio prodotto fuori le porte della sua città Silvio Meletti regalava delle bottiglie a persone di fiducia provenienti da paesi limitrofi.
Questo determinò un rapido espandersi del mercato che gli permise di ampliare gradualmente l’attività in termini di produzione e personale impiegato.
Decise poi di provare a far conoscere la sua Anisetta nelle rinomate fiere internazionali dell’epoca e qui le soddisfazioni giunsero subito con una Menzione Onorevole all’esposizione internazionale di Parigi del 1878.
Questa rapida espansione commerciale subì una grave battuta d’arresto nel 1896 per via di una grave malattia che colpì Silvio Meletti e che rischiò di interrompere del tutto la sua esperienza imprenditoriale.
Fortunatamente dopo due lunghi anni di cure guarì e riprese le redini dell’azienda.
L’attività ridiventò subito fiorente e con essa ripartirono a pieno regime produzione e vendite; il successo dell’Anisetta andava espandendosi a macchia d’olio in tutta Italia.
E proprio per alleggerire i costi che doveva sostenere per promuovere i propri prodotti per l’Italia centrale, Silvio Meletti prese la rappresentanza della azienda dolciaria Venchi di Torino e girando per vendere le loro cioccolate abbinò la promozione della sua Anisetta.
Le vendite divennero tanto rilevanti che nel giro di pochi anni gli permisero di metter su una vera e propria rete commerciale con rappresentanti nelle principali città italiane e di aprire uno stabilimento fuori le porte della città.
Nella seconda metà dell’ottocento e nella prima del ‘900, nel campo dei liquori, erano di gran moda le manifestazioni e le competizioni a livello nazionale ed internazionale.
Silvio Meletti portò la sua Anisetta a molte di queste fiere riscuotendo un enorme successo: l’Anisetta Meletti vinse infatti medaglie d’oro nelle esposizioni di Ostenda, Torino e Atene e ad altri premi ancora a Parigi nel 1900, a Napoli, Roma, Milano, a Bruxelles nel 1910.
Silvio Meletti divenne nel 1918 il primo Cavaliere del Lavoro della città di Ascoli Piceno e il Re Umberto I° concesse poi alla ditta Meletti l’ambito brevetto di “Fornitore della Real Casa” mettendo così il sigillo reale al suo successo imprenditoriale.
Le radici di questo azienda e del prodotto che ha determinato il suo successo hanno tuttavia origini ancor più antiche.
Silvio Meletti proveniva da una famiglia povera e dovette lasciare presto gli studi per aiutare la madre nel lavoro; la madre gestiva un piccolo negozio dove vendeva, tra le tante cose, un distillato di anice fatto in casa che riscuoteva un notevole apprezzamento tra la clientela.
Quella del distillare l’anice è un’antica tradizione del territorio Ascolano e ancora oggi è comune trovare, soprattutto nel mondo contadino, distillati di anice fatti in casa di apprezzabilissima qualità.
Quel distillato di anice e le nozioni sulla distillazione della madre furono le basi che permisero a Silvio Meletti di appassionarsi e di creare un prodotto nuovo.
Il fondatore si mise a studiare trattati in francese sulla distillazione (il libro del ‘700 è ancora in possesso della famiglia) e dopo vari esperimenti perfezionò una ricetta ed una tecnica di distillazione che sono ancora oggi i procedimenti utilizzati per ottenere l’Anisetta Meletti.
Fece anche costruire, su sua idea e suoi disegni, un alambicco a bagnomaria a lentissima evaporazione onde ottenere un alcoolato il più aromatico possibile.
Alla base di questa ricetta c’è l’anice verde (Pimpinella Anisum); un tipo di anice proprio dell’area del Mediterraneo e che nella zona della Marche, e nell’Ascolano in particolare, assume caratteristiche aromatiche particolari grazie alle proprietà uniche di quei terreni argillosi.
Basti sapere che l’anice che cresce in questi terreni riesce ad essere fino a due, tre volte più profumato di quello che cresce nelle altre zone del Mediterraneo!
Questo anice particolarmente profumato veniva e viene tuttora lavorato tramite distillazione discontinua a bagnomaria.
Al distillato ottenuto viene poi aggiunta la parte “aromatica” rappresentata dalla distillazione di altre botaniche come frutti, semi e fiori scelti e lavorati con cura.
La ricetta ed il procedimento elaborato nel lontano 1870 sono ancora gli stessi, seguiti ed utilizzati oggi dai discendenti; la famiglia Meletti, giunta alla quinta generazione, è infatti ancora l’unica proprietaria dell’azienda.
Alla creazione di un prodotto nuovo seguì la sua commercializzazione e anche qui il talento di Silvio Meletti emerse.
Per iniziare a far conoscere il proprio prodotto fuori le porte della sua città Silvio Meletti regalava delle bottiglie a persone di fiducia provenienti da paesi limitrofi.
Questo determinò un rapido espandersi del mercato che gli permise di ampliare gradualmente l’attività in termini di produzione e personale impiegato.
Decise poi di provare a far conoscere la sua Anisetta nelle rinomate fiere internazionali dell’epoca e qui le soddisfazioni giunsero subito con una Menzione Onorevole all’esposizione internazionale di Parigi del 1878.
Questa rapida espansione commerciale subì una grave battuta d’arresto nel 1896 per via di una grave malattia che colpì Silvio Meletti e che rischiò di interrompere del tutto la sua esperienza imprenditoriale.
Fortunatamente dopo due lunghi anni di cure guarì e riprese le redini dell’azienda.
L’attività ridiventò subito fiorente e con essa ripartirono a pieno regime produzione e vendite; il successo dell’Anisetta andava espandendosi a macchia d’olio in tutta Italia.
E proprio per alleggerire i costi che doveva sostenere per promuovere i propri prodotti per l’Italia centrale, Silvio Meletti prese la rappresentanza della azienda dolciaria Venchi di Torino e girando per vendere le loro cioccolate abbinò la promozione della sua Anisetta.
Le vendite divennero tanto rilevanti che nel giro di pochi anni gli permisero di metter su una vera e propria rete commerciale con rappresentanti nelle principali città italiane e di aprire uno stabilimento fuori le porte della città.
Nella seconda metà dell’ottocento e nella prima del ‘900, nel campo dei liquori, erano di gran moda le manifestazioni e le competizioni a livello nazionale ed internazionale.
Silvio Meletti portò la sua Anisetta a molte di queste fiere riscuotendo un enorme successo: l’Anisetta Meletti vinse infatti medaglie d’oro nelle esposizioni di Ostenda, Torino e Atene e ad altri premi ancora a Parigi nel 1900, a Napoli, Roma, Milano, a Bruxelles nel 1910.
Silvio Meletti divenne nel 1918 il primo Cavaliere del Lavoro della città di Ascoli Piceno e il Re Umberto I° concesse poi alla ditta Meletti l’ambito brevetto di “Fornitore della Real Casa” mettendo così il sigillo reale al suo successo imprenditoriale.
ANISETTA MELETTI SIGILLO STELLA LT. 0,75
Magnifico e datato flacone molto ben conservato.
Il tappo è in latta a vite molto ben sigillante, al quale è applicato ilSigillo Stella apposto come imposta di Stato che colloca la bottiglia in uno spazio temporale che va dal 30/04/1949 al 15/06/1959.
Il livello del liquido è perfetto, come da bottiglia nuova.
La gradazione alcolica, indicata nella parte alta dell’etichetta, è la seguente: quantità superiore al 21% del volume.
Il contenuto è di 0,750 litri.
La punzonatura nella parte bassa dell’etichetta è riferita alla messa in commercio e ci riconduce al mese di novembre 1962.