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Secondo quanto narra la leggenda, pubblicata nelle brochures pubblicitarie dell’azienda, Marie Brizard apprese il segreto della fabbricazione di questo liquore nel 1755 grazie ad un dono ottenuto da uno schiavo di colore che viveva abitualmente nella zona portuale.
Questi venne soccorso da Marie Brizard, che lo trovò in terra, febbricitante, in una piazza di Bordeaux.
Marie lo portò in casa per curarlo ed egli, una volta guarito, per sdebitarsi, le lasciò in regalo la ricetta di questo sensuale, profumato e fresco liquore d’anice.
Si trattava di un liquore a base di Anice verde, di una decina botaniche tra le quali la corteccia di China dalle virtù antimalariche e di spezie.
In realtà in quel periodo, siamo alla metà del XVIII° secolo, la produzione dell’Anisette era una pratica abbastanza comune a Bordeaux, e questa bevanda, così come i Rhum, era consumata in grandi quantità dai marinai.
Marie Brizard, in società con il nipote Jean-Baptiste Roger (1731-1795) fondò la società Marie Brizard et Roger nel 1755 ed iniziò a produrre l’Anisette che ebbe immediato riscontro grazie anche agli scambi marittimi verso il mondo intero.
Porto naturale delle Colonie Francesi d’America, Bordeaux riceveva regolarmente le spezie, le scorze d’arancia, l’anice, il cacao, il coriandolo, la cannella, la vaniglia e lo zucchero che costituivano le materie prime essenziali nella produzione e rispediva il prodotto finale ai vari mercati mondiali.
Originalmente la produzione era esclusivamente legata all’Anisette, successivamente vennero creati altri liquori come curaçao, brandy, cherry e liquori alla menta e d'albicocca.
La nipote di Jean-Baptiste Roger, sposò Pierre Glotin (1828-1884); da allora ben otto generazioni della famiglia Glotin condussero in maniera familiare l’azienda sino alla fine degli anni ’90.
MARIE BRIZARD ANISETTE SUPERFINE SIGILLO REALE CON FASCI
Rarissimo imbottigliamento di Anisette Marie Brisard risalente al periodo compreso tra il 27 Novembre 1933 e il 31 Maggio 1944; fa fede a questo periodo il Sigillo in alluminio con lo stemma Sabaudo e Fasci apposto come imposta di Stato a sigillo della chiusura di questa bottiglia.
Il flacone si presenta in eccellente stato di conservazione.
Etichette intonse.
Livello quasi come da bottiglia nuova.
Tappo in sughero perfettamente sigillante al quale è associato il sigillo di Stato in alluminio.
Contenuto e gradazione non sono indicati, così come non compare l’indicazione dell’importatore verso l’Italia.
Bottiglia museale!