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I vigneti di Chateau Latour, detti Enclos, sono facilmente identificabili dalla strada grazie all’imponente torre bianca fortificata del XVII° secolo che domina la proprietà e buona parte dell’estuario della Gironda.
La cosa che balza immediatamente all’occhio del visitatore è la totale copertura dei terreni con pietre a base di quarzo che ne compongono il sottosuolo e che rendono unico ed inconfondibile il territorio.
I vigneti , età media quarant’anni, sono quasi totalmente a Cabernet-Sauvignon e Merlot ed hanno una resa media di 45/50 ettolitri per ettaro su di una superficie totale di 47 ettari per un totale medio di circa 200.000 bottiglie prodotte.
I 18 ettari di parcelle di vigneto all’esterno dell’Enclos e con un piede di vigna con un’età media inferiore ai dieci anni e le produzioni eventualmente declassate, danno origine al secondo vino aziendale, Les Forts de Latour.
I vini di Chateau Latour sono un esempio di regolarità per quanto concerne la qualità dei millesimi prodotti. Chiuso, tannico e concentrato in gioventù, necessita di un lungo affinamento in bottiglia per esprimere al meglio le sue caratteristiche di profondità, potenza e straordinaria ricchezza.
A maturazione avvenuta, Chateau Latour stupisce per il suo incredibile bouquet fatto di note di cassis, di nocciole e di cuoio. Un vero vino monumentale.
Le prime tracce dei vigneti di Chateau Latour risalgono al lontano 1378, nel pieno della guerra dei cento anni. Infatti la torre di Saint-Maubert , rappresentata in etichetta, fungeva da piazzaforte in quanto permetteva ai soldati bretoni al servizio del Re di Francia di tenere sotto controllo l’estuario della Gironda da eventuali scorribande dei pirati.
Solamente alla fine del XVII° secolo, con il riscatto della proprietà da parte di Nicolas Alexander Marchese di Ségur già proprietario di Calon e di Mouton e Presidente del Parlamento di Bordeaux, inizia la grandiosa storia vitivinicola della proprietà che, per la verità già produceva vini molto apprezzati dai consumatori inglesi.
Per più di tre secoli la famiglia Ségur tiene salde le redini del dominio.
Nel 1962 gli eredi della famiglia Ségur riuniti in Société Civilé in ragione del loro grande numero, vendettero la maggioranza (53%) delle quote societarie ad un’importante holding inglese, il gruppo Pearson & Sons ltd.. Fu questo un avvenimento fondamentale nella storia della proprietà.
Grande fu il fastidio dei francesi per questa operazione; lo stesso Generale De Gaulle arrivò al punto da vietare ai Pearson di rimuovere una sola zolla di quel mitico terreno.
Nel 1989, il gruppo britannico Allied Lyons,già in possesso del 25 % delle quote, rileva le proprietà di Pearson e diventa azionista maggioritario con il 93% del totale. Il restante 7% rimane alla Famiglia Ségur.
Arriviamo al Luglio del ’93 quando, in pieno periodo di recessione, l’uomo d’affari Francois Pinault, proprietario di Christie’s, per poco meno di 700 milioni di franchi acquisisce il possesso di Chateau Latour che dopo più di trent’anni ritorna ad essere di proprietà francese.
Egli ne affida la gestione a Christian Le Sommer e Frederic Engerer.
Recentemente l’azienda ha reso pubblici i documenti conservati nei propri archivi, alcuni vecchi più di tre secoli, dai quali è emerso un lavoro di studio e di monitorizzazione dei terreni e dei vigneti che ha dell’incredibile.
Il 4 Aprile 2000, a New York, si è tenuta una degustazione didattica di vecchie annate di Chateau Latour riservata ad una trentina di esperti giunti da tutto il Mondo.
Vendemmie come il 1863, 1881, 1893, 1899, 1900, 1909, 1918, 1924, 1928, 1934 e tantissime altre fino a giungere alle più recenti vendemmie degli anni ’80 hanno permesso di dimostrare ancora una volta l’eccezionale longevità di questo Premier Cru.
CHATEAU LATOUR 1993
Chateau Latour 1993 è semplicemente formidabile, in sintonia con i vini prodotti in Medoc in quella stagione.
Porpora impenetrabile allo sguardo, emanana profumi di cedro, nocciola, ribes ma in particolar modo ricorda i profumi del terreno.
Ben strutturato, in bocca esplode con sentori di frutta favolosamente ricchi e concentrati e con un corredo di tannini importanti ma assolutamente non astringenti.
Grande il finale con gradevoli note di morbidezza. Potente e persistente.
Mi piace segnalare una caratteristica.
Chateau Latour 1993 ha una particolarità che fortunatamente lo discosta dalla media generale dei vini di quel millesimo; non ha infatti le marcate caratteristiche erbacee e vegetali che si evidenziarono in molti altri vini di quella vendemmia.
Molto spesso infatti capita di degustare Bordeaux del 1993 con questo deciso sentore vegetale che li rende disequilibrati e piuttosto scarsi dal punto di vista gustativo.
Il nostro Latour 1993 queste note di verde non le possiede.
Per questo motivo Robert Parker nel suo libro sui Bordeaux, assegna un punteggio di 90/100 ed un segno più proprio per questa quasi unicità di caratteristiche organolettiche di Chateau Latour 1993.
Dichiara inoltre che ci sono ottime possibilità per un giudizio migliorativo con il passare degli anni.
A questo punto viene da pensare che si potrebbe anche considerare un piccolo investimento speculativo con questa vendemmia di Chateau Latour 1993.
Del resto, anche il grande avvocato Gianni Agnelli esortava ad investire in vino; per male che vada, concludeva, potrete sempre berlo!
Descrizione della bottiglia:
Stiamo considerando una bottiglia che non ha bisogno di ulteriori commenti o immagini supplementari in quanto lo stato è quello di nuova.