1
Ma la vera storia di Vega Sicilia comincia nel 1864 quando Don Eloy Lecanda y Chaves, figlio di Toribio Lecanda, ritorna da Bordeaux dove aveva acquistato 18.000 barbatelle di Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbec destinati alla produzione di Brandy e Ratafià.
Nel 1876, all’esposizione di Filadelfia, grazie al suo Brandy ottiene un certificato di qualità.
Lo stesso anno diventa fornitore ufficiale della Casa Reale e nel 1880 ottiene la Gran Croce da Isabel La Catòlica.
Tutto questo ancor prima della produzione del grande vino rosso che lo renderà famoso in tutto il mondo.
Nel 1904 acquistò la fattoria della Famiglia Herrero e la diede in affitto a Cosme Palacio, già legato alla cantina Domingo Garramiola; questo segnò un passo fondamentale nella storia di Vega Sicilia.
Domingo Garramiola “Txomin”, nato a Marquina Echevarria il 1° Ottobre del 1876, trasferì a Vega Sicilia le tecniche di vinificazione Bordolesi, rinnovò tutte le botti e soprattutto dedicò gli sforzi maggiori all’igiene in cantina.
Nel 1915 gli sforzi di questo duro lavoro vennero premiati con la nascita di due vini eccezionali: Valbuena e Vega Sicilia.
Entrambi i vini presero a modello i vini allora in produzione nelle Rioja; lunghi invecchiamenti in botti e tini di legno ed imbottigliamenti secondo maturazione.
Ben presto Valbuena e Vega Sicilia cominciano a comparire sulle tavole della borghesia e della nobiltà ma con una formula molto particolare.
Non era infatti possibile acquistare questi vini in quanto venivano esclusivamente donati agli amici della famiglia.
Nasce in questo modo il mito del vino più esclusivo di tutta la Spagna. Un vino che non può essere acquistato con il denaro ma solo con l’amicizia.
Vega Sicilia comincia a ricevere apprezzamenti da più parti e, nel 1929, alla Exposiciòn Universal di Barcellona, viene premiato per le vendemmie 1917 e 1918.
Circondato dalla sua famiglia, nel 1933, muore Domingo Garramiola, lasciando un’impronta inconfondibile ed estremamente personale nel vino più famoso di Spagna.
A Martiniano Renedo, suo stretto collaboratore, l’onore e l’onere di continuare il lavoro con la stessa qualità e il medesimo entusiasmo di Domingo.
Arriviamo al 1956, anno in cui giunse Jesùs Anadòn che divenne, per parecchi decenni, responsabile di cantina.
Fu lui a dare il la alla denominazione di origine Ribera del Duero.
La storia moderna della cantina inizia nel 1982, anno in cui la famiglia Alvarez, nella persona di David Alvarez, acquista la cantina ed i vigneti di Vega Sicilia dall’impresario venezuelano Miguel Neumann.
Da allora la famiglia Mezquìriz Alvarez ha iniziato ad attuare nuove tecnologie, richieste dai consumatori moderni, in armonia con la tradizione, oltre ad ampliare l’estensione dei vigneti.
Nel 1985 Jesùs Anadòn, uomo che ha gestito l’azienda con grande personalità, si ritira dal lavoro.
Gli succede Pablo Alvarez, il quale incarica Mariano Garcìa, già collaboratore stretto di Anadon dal 1968, di seguire l’aspetto enologico della cantina.
Nel corso degli anni, fino ai giorni nostri, la società si è dimostrata molto attiva ed ha acquisito diverse realtà produttive sia in Spagna che nel resto dell’Europa.
Significativa, nel 1993, la fondazione dell’azienda Tokaj Oremus Vega Sicilia con lo scopo di ottenere una delle migliori espressioni in assoluto di questo mitico vino ungherese.
Attualmente la superficie vitata si estende per ben 250 ettari.
Si tratta di vigneti, a volte centenari, totalmente di proprietà, situati ad un’altezza media di 750 metri slm, poco distanti dal fiume Duero, che ha il compito di temperare i rigori invernali e la calura estiva.
I vitigni, concimati in maniera totalmente organica, hanno una bassissima resa per ettaro (circa 22 hl/h) grazie all’utilizzo intensivo della potatura verde atta a ridurre la produzione di uva a meno di due chilogrammi per ceppo.
Dopo la fermentazione alcolica che dura circa 15 giorni, il vino svolge la malolattica in legno e rimarrà all’interno dei tini riposando e chiarificandosi per un periodo massimo di un anno.
Il processo di affinamento del Vega SiciliaUnico è particolarmente lungo e meticoloso e prevede due peculiarità: il vino, infatti, dopo il processo di fermentazione viene dapprima passato in barrique nuove assemblate sul posto nel laboratorio del bottaio, poi nelle vecchie botti della Maison Radoux e infine, prima di essere imbottigliato, in grandi botti di legno.
Una volta imbottigliato, il vino rimarrà in affinamento per almeno altri tre anni.
Altra caratteristica è che non esiste nessuna regola commerciale o periodica che impone il rilascio dei vini.
La scelta si basa unicamente sulle decisioni dell'enologo che lascia maturare il vino nella botte per tutto il tempo che ritiene necessario a rendere unico il celebre vino di Vega Sicilia.
Basti pensare che nel 1991 fu immessa sul mercato la vendemmia 1982 insieme a quella del 1968.
Mentre nel primo caso nove anni di maturazione si sono ritenuti sufficienti per considerare il vino pronto, nel secondo caso si è atteso per ben 23 anni.
Il rigore produttivo di Vega Sicilia impone inoltre che nelle annate considerate di qualità non idonea, il vino Unico non venga prodotto.
VEGA-SICILIA UNICO 1959
Ci troviamo a descrivere un Unico molto datato.
Anche se molto vecchio, questo imbottigliamento mantiene una buona vivacità determinata da un’ottima acidità supportata da un tenore alcolico elevato.
Si propone allo sguardo con un intenso colore di ciliegia matura; l’unghia è vivace e presuppone un vino che, seppur nel pieno della sua maturazione, non ha ancora raggiunto la fase discendente.
All’olfatto è di grande fierezza, si percepiscono note di legno tostato miscelate atoni di evoluzione ossidativa che ci rammentano l’età del nostro Unico.
Al palato è ampio e pulito; ricompaiono i sentori di legno stagionato, leggera sensazione tannica, amara ma gradevole, dovuta alla lunga permanenza in legno di quercia.
Magica, nel finale, la sensazione di dolcezza che accarezza il palato.
Unico 1959 è un vino di grande razza prodotto in soli 30.800 esemplari.