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Oggi, sebbene Paolo non ci sia più, in suo onore il nome non è cambiato.
A mantenere le redini è il figlio Enrico al quale va riconosciuto il merito, insieme ad altri vignaioli di Langa, di avere riportato in alto il nome del territorio ed i suoi vini.
Un grande amore per la propria terra d’origine ed una grande preparazione in campo enologico gli hanno consentito di raggiungere livelli di eccellenza incredibili.
Selezioni in vigna e diradamenti spietati consentono di portare in cantina uve di rara qualità; ed è qui, in una cantina degna di un’azienda modello, che si porta a conclusione il miracolo qualitativo che ha reso famosi e richiestissimi i vini della cantina Paolo Scavino.
BAROLO DOCG ROCCHE DELL’ANNUNZIATA RISERVA 1996 MAGNUM PAOLO SCAVINO
Se il Bric del Fiasc è il re delle cantine Paolo Scavino, Rocche dell’Annunziata è la regina: una riserva sempre di grande eleganza, avvolgente, complesso, finissimo, frutto di vigne vecchie mantenute con cocciutaggine contadina, carezzevole come un profumo di rosa appassita.
Il terreno su cui giace il vigneto Rocche dell’Annunziata è posto a La Morra, ad una altitudine di 310 m s.l.m.
Anno d'impianto: 1942.
La macerazione, di durata variabile, e la fermentazione alcolica, avvengono a temperatura controllata in acciaio inox.
Successivamente la fermentazione malolattica si svolge in barrique.
Seguono 12 mesi di affinamento in barriques di legno francese e 24 mesi in fusti più grandi sempre di rovere francese.
Dopo l'assemblaggio nelle vasche d'acciaio inox, il Barolo viene imbottigliato 6/7 mesi prima della commercializzazione.