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Codice: 00001835
Categoria: Rossi italiani
Disponibilità:
3
Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia
Località: Italia-Toscana
Produttore:
Masseto srl Castagneto Carducci
Sognavo di fare il mio vino, e sognavo di farlo in America. Fu li che incontrai un enologo russo, Andrè Tchelitcheff, il padre dell’enologia californiana di qualità e grande esperto di vini francesi, che mi ha convinto a tornare in Italia. E nacque Ornellaia.
Comincia così il racconto del Marchese Lodovico Antinori, che a Bolgheri realizza il suo sogno, e che proprio gli americani, quei Mondavi un tempo così amici, ora gli hanno strappato dalle mani. E continua: Ornellaia è nata dalla mia necessità di avere un coinvolgimento totale in un progetto vinicolo.
Lodovico convinse l’ormai ottantenne Andrè Tchelitcheff a seguirlo in Italia e giocò sporco. Gli fece assaggiare il Sassicaia dello zio Mario, e Andrè si entusiasmò, aiutò il giovane marchese a costruire finalmente il suo vigneto a Bolgheri perché, era da starne certi, Sassicaia non era solo un esperimento ben riuscito, ma la dimostrazione che quella terra era una grande promessa per il vino. Negli anni ottanta nasce la Vigna Vecchia, con l’aiuto di un anziano direttore agricolo della Famiglia Antinori, e si piantano le prime vigne di merlot.
Andrè girava nel podere, annusava la terra, ne sentiva il calore della sera e l’umidità della mattina, e decideva. Poi si fece affiancare da giovani enologi, perché lui, anziano, riusciva a venire in Italia solo una volta l’anno, in primavera. Il primo fu un fiorentino, Federico Staderini, poi l’irrequieto Ludovico trovò addirittura in Ungheria un giovane talento, un certo Tibor Gai che lo seguì per parecchi anni.
Stravaganze, forse, ma l’enologo funzionò, e parlando russo con Andrè, poi francese, quando finalmente lo imparò, con Michel Rolland, il più celebrato enologo di Bordeaux, l’ungherese Tibor Gai contribuì alla realizzazione del sogno.
Fu una scommessa come tutta l’operazione Ornellaia, continua Lodovico, ho scommesso sull’intuito che mi ha spinto ad investire su un terreno snobbato da tutti, ho scommesso sui collaboratori e su di me. L’inizio fu abbastanza stentato, era difficile gestire la vigna, erano difficili le vinificazioni, con pochi mezzi e scarse conoscenze. Addirittura all’inizio non c’era una cantina. Continuò ad impiantare nuovi vigneti, con uno sguardo attento a quello che avveniva in Francia. Ed arrivarono le vendemmie dell’85 e dell’88 che gli infusero coraggio e gli regalarono credibilità.
Il resto della storia è nel vino e nelle pieghe dell’alta finanza.
intervista tratta da Gambero Rosso n° 124 del Maggio 2002
Sulla costa centrale della Toscana, nella terra che vide lo splendore degli Etruschi e respirò l’arte del Carducci, sorgono Bolgheri e la vicina Tenuta dell’Ornellaia rinomata per la produzione di vino e olio.
Tra basse colline puntellate di cipressi e profumi mediterranei, tra rifugi di uccelli migratori e boschi che conducono dolcemente al mare, sorge un paradiso naturale ricco di vitigni, ulivi e frutti che saziano l’olfatto e il palato.
Era il 1981 quando fu deciso di creare, in questo splendido e selvaggio angolo della Toscana, la Tenuta dell’Ornellaia.
Fin dal primo giorno l’obiettivo è stato quello di diventare culla di un vino d’eccellenza.
Da allora, passione e dedizione, un terroir unico e lo straordinario microclima hanno portato le sue etichette di gran pregio a numerosi successi ed il suo nome a essere annoverato tra le più importanti case vinicole del mondo.
Ben 192 ettari sono l’estensione della Tenuta, tra vigneti e cantina situati all’Ornellaia e l’adiacente terreno di Bellaria, a nord-ovest di Bolgheri.
Un’area ricca e variegata, che grazie a una combinazione di terroir alluvionali, vulcanici e marini, contribuisce a dare vita al Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot d’eccellenza.
MASSETO 2019 TOSCANA IGT MASSETO SRL
Il 2019 è stato un anno caratterizzato da un clima particolarmente variabile, che ha alternato periodi di freddo e pioggia a lunghe ondate di siccità e caldo.
Dopo un inverno piuttosto normale, il germogliamento è avvenuto nella prima settimana di aprile. Le condizioni fredde e piovose per tutto il mese di aprile e di maggio hanno notevolmente rallentato lo sviluppo della vegetazione, ritardando la fioritura di 10 giorni rispetto al solito.
In giugno il clima è improvvisamente divenuto torrido e secco con picchi di temperature di 37°C raggiunti alla fine del mese.
Per tutta l’estate il clima è rimasto caldo e soleggiato, con temperature di 2°C superiori alla media e 45 giorni consecutivi senza pioggia.
Nell’ultima settimana di luglio, il lungo periodo di siccità è stato interrotto da due giorni di pioggia, che hanno ripristinato la temperatura alla norma stagionale, creando le condizioni ideali per la maturazione delle uve.
Dopo un’altra serie di acquazzoni all’inizio del mese, il 5 settembre è iniziata la vendemmia del Merlot con il vigneto più giovane ed è proseguita fino al 20 settembre in condizioni perfette.
La vendemmia è stata completata con il Cabernet Franc il 1° ottobre.
I grappoli, raccolti a mano in cassette da 15 kg, sono stati selezionati manualmente su un tavolo di doppia cernita prima e dopo la diraspatura, quindi sottoposti a pigiatura soffice.
La fermentazione si è svolta in vasche di cemento, mentre per piccole porzioni dei vigneti in barrique a temperature comprese tra 25 e 30°C.
I tempi di macerazione variavano dai 21 ai 28 giorni.
La fermentazione malolattica è iniziata in barrique di rovere nuove al 100%, mantenendo i vari lotti separati per i primi 12 mesi di affinamento.
Successivamente, i vini sono stati assemblati e rimessi ancora una volta in barrique per un altro anno, per un totale di 24 mesi.
Come di consueto, il Masseto 2019 è stato lasciato affinare per altri 12 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.
Il Masseto 2019, vendemmiato leggermente più tardi del solito, ha beneficiato del clima soleggiato ma mite di inizio settembre, che gli ha conferito un’espressione densa ma armonica.
Il colore giovane suggerisce un vino ricco e intenso, il naso evidenzia sentori da manuale di ciliegie mature, viola, liquirizia e cioccolato fondente.
Il palato è ampio e denso con tannini vellutati e raffinati che lo avvolgono, lasciando un finale fresco e vibrante.
Dal 2013 Masseto appone un sigillo di autenticazione su tutte le bottiglie prima della loro spedizione.
Questo sigillo contiene informazioni relative alla specifica bottiglia in oggetto, che vengono registrate in una banca dati accessibile al consumatore.
Comincia così il racconto del Marchese Lodovico Antinori, che a Bolgheri realizza il suo sogno, e che proprio gli americani, quei Mondavi un tempo così amici, ora gli hanno strappato dalle mani. E continua: Ornellaia è nata dalla mia necessità di avere un coinvolgimento totale in un progetto vinicolo.
Lodovico convinse l’ormai ottantenne Andrè Tchelitcheff a seguirlo in Italia e giocò sporco. Gli fece assaggiare il Sassicaia dello zio Mario, e Andrè si entusiasmò, aiutò il giovane marchese a costruire finalmente il suo vigneto a Bolgheri perché, era da starne certi, Sassicaia non era solo un esperimento ben riuscito, ma la dimostrazione che quella terra era una grande promessa per il vino. Negli anni ottanta nasce la Vigna Vecchia, con l’aiuto di un anziano direttore agricolo della Famiglia Antinori, e si piantano le prime vigne di merlot.
Andrè girava nel podere, annusava la terra, ne sentiva il calore della sera e l’umidità della mattina, e decideva. Poi si fece affiancare da giovani enologi, perché lui, anziano, riusciva a venire in Italia solo una volta l’anno, in primavera. Il primo fu un fiorentino, Federico Staderini, poi l’irrequieto Ludovico trovò addirittura in Ungheria un giovane talento, un certo Tibor Gai che lo seguì per parecchi anni.
Stravaganze, forse, ma l’enologo funzionò, e parlando russo con Andrè, poi francese, quando finalmente lo imparò, con Michel Rolland, il più celebrato enologo di Bordeaux, l’ungherese Tibor Gai contribuì alla realizzazione del sogno.
Fu una scommessa come tutta l’operazione Ornellaia, continua Lodovico, ho scommesso sull’intuito che mi ha spinto ad investire su un terreno snobbato da tutti, ho scommesso sui collaboratori e su di me. L’inizio fu abbastanza stentato, era difficile gestire la vigna, erano difficili le vinificazioni, con pochi mezzi e scarse conoscenze. Addirittura all’inizio non c’era una cantina. Continuò ad impiantare nuovi vigneti, con uno sguardo attento a quello che avveniva in Francia. Ed arrivarono le vendemmie dell’85 e dell’88 che gli infusero coraggio e gli regalarono credibilità.
Il resto della storia è nel vino e nelle pieghe dell’alta finanza.
intervista tratta da Gambero Rosso n° 124 del Maggio 2002
Sulla costa centrale della Toscana, nella terra che vide lo splendore degli Etruschi e respirò l’arte del Carducci, sorgono Bolgheri e la vicina Tenuta dell’Ornellaia rinomata per la produzione di vino e olio.
Tra basse colline puntellate di cipressi e profumi mediterranei, tra rifugi di uccelli migratori e boschi che conducono dolcemente al mare, sorge un paradiso naturale ricco di vitigni, ulivi e frutti che saziano l’olfatto e il palato.
Era il 1981 quando fu deciso di creare, in questo splendido e selvaggio angolo della Toscana, la Tenuta dell’Ornellaia.
Fin dal primo giorno l’obiettivo è stato quello di diventare culla di un vino d’eccellenza.
Da allora, passione e dedizione, un terroir unico e lo straordinario microclima hanno portato le sue etichette di gran pregio a numerosi successi ed il suo nome a essere annoverato tra le più importanti case vinicole del mondo.
Ben 192 ettari sono l’estensione della Tenuta, tra vigneti e cantina situati all’Ornellaia e l’adiacente terreno di Bellaria, a nord-ovest di Bolgheri.
Un’area ricca e variegata, che grazie a una combinazione di terroir alluvionali, vulcanici e marini, contribuisce a dare vita al Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot d’eccellenza.
MASSETO 2019 TOSCANA IGT MASSETO SRL
Il 2019 è stato un anno caratterizzato da un clima particolarmente variabile, che ha alternato periodi di freddo e pioggia a lunghe ondate di siccità e caldo.
Dopo un inverno piuttosto normale, il germogliamento è avvenuto nella prima settimana di aprile. Le condizioni fredde e piovose per tutto il mese di aprile e di maggio hanno notevolmente rallentato lo sviluppo della vegetazione, ritardando la fioritura di 10 giorni rispetto al solito.
In giugno il clima è improvvisamente divenuto torrido e secco con picchi di temperature di 37°C raggiunti alla fine del mese.
Per tutta l’estate il clima è rimasto caldo e soleggiato, con temperature di 2°C superiori alla media e 45 giorni consecutivi senza pioggia.
Nell’ultima settimana di luglio, il lungo periodo di siccità è stato interrotto da due giorni di pioggia, che hanno ripristinato la temperatura alla norma stagionale, creando le condizioni ideali per la maturazione delle uve.
Dopo un’altra serie di acquazzoni all’inizio del mese, il 5 settembre è iniziata la vendemmia del Merlot con il vigneto più giovane ed è proseguita fino al 20 settembre in condizioni perfette.
La vendemmia è stata completata con il Cabernet Franc il 1° ottobre.
I grappoli, raccolti a mano in cassette da 15 kg, sono stati selezionati manualmente su un tavolo di doppia cernita prima e dopo la diraspatura, quindi sottoposti a pigiatura soffice.
La fermentazione si è svolta in vasche di cemento, mentre per piccole porzioni dei vigneti in barrique a temperature comprese tra 25 e 30°C.
I tempi di macerazione variavano dai 21 ai 28 giorni.
La fermentazione malolattica è iniziata in barrique di rovere nuove al 100%, mantenendo i vari lotti separati per i primi 12 mesi di affinamento.
Successivamente, i vini sono stati assemblati e rimessi ancora una volta in barrique per un altro anno, per un totale di 24 mesi.
Come di consueto, il Masseto 2019 è stato lasciato affinare per altri 12 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.
Il Masseto 2019, vendemmiato leggermente più tardi del solito, ha beneficiato del clima soleggiato ma mite di inizio settembre, che gli ha conferito un’espressione densa ma armonica.
Il colore giovane suggerisce un vino ricco e intenso, il naso evidenzia sentori da manuale di ciliegie mature, viola, liquirizia e cioccolato fondente.
Il palato è ampio e denso con tannini vellutati e raffinati che lo avvolgono, lasciando un finale fresco e vibrante.
Dal 2013 Masseto appone un sigillo di autenticazione su tutte le bottiglie prima della loro spedizione.
Questo sigillo contiene informazioni relative alla specifica bottiglia in oggetto, che vengono registrate in una banca dati accessibile al consumatore.