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Comincia così il racconto del Marchese Lodovico Antinori, che a Bolgheri realizza il suo sogno, e che proprio gli americani, quei Mondavi un tempo così amici, ora gli hanno strappato dalle mani. E continua: Ornellaia è nata dalla mia necessità di avere un coinvolgimento totale in un progetto vinicolo.
Lodovico convinse l’ormai ottantenne Andrè Tchelitcheff a seguirlo in Italia e giocò sporco. Gli fece assaggiare il Sassicaia dello zio Mario, e Andrè si entusiasmò, aiutò il giovane marchese a costruire finalmente il suo vigneto a Bolgheri perché, era da starne certi, Sassicaia non era solo un esperimento ben riuscito, ma la dimostrazione che quella terra era una grande promessa per il vino. Negli anni ottanta nasce la Vigna Vecchia, con l’aiuto di un anziano direttore agricolo della Famiglia Antinori, e si piantano le prime vigne di merlot.
Andrè girava nel podere, annusava la terra, ne sentiva il calore della sera e l’umidità della mattina, e decideva. Poi si fece affiancare da giovani enologi, perché lui, anziano, riusciva a venire in Italia solo una volta l’anno, in primavera. Il primo fu un fiorentino, Federico Staderini, poi l’irrequieto Ludovico trovò addirittura in Ungheria un giovane talento, un certo Tibor Gai che lo seguì per parecchi anni.
Stravaganze, forse, ma l’enologo funzionò, e parlando russo con Andrè, poi francese, quando finalmente lo imparò, con Michel Rolland, il più celebrato enologo di Bordeaux, l’ungherese Tibor Gai contribuì alla realizzazione del sogno.
Fu una scommessa come tutta l’operazione Ornellaia, continua Lodovico, ho scommesso sull’intuito che mi ha spinto ad investire su un terreno snobbato da tutti, ho scommesso sui collaboratori e su di me. L’inizio fu abbastanza stentato, era difficile gestire la vigna, erano difficili le vinificazioni, con pochi mezzi e scarse conoscenze. Addirittura all’inizio non c’era una cantina. Continuò ad impiantare nuovi vigneti, con uno sguardo attento a quello che avveniva in Francia. Ed arrivarono le vendemmie dell’85 e dell’88 che gli infusero coraggio e gli regalarono credibilità.
Il resto della storia è nel vino e nelle pieghe dell’alta finanza.
intervista tratta da Gambero Rosso n° 124 del Maggio 2002
Sulla costa centrale della Toscana, nella terra che vide lo splendore degli Etruschi e respirò l’arte del Carducci, sorgono Bolgheri e la vicina Tenuta dell’Ornellaia rinomata per la produzione di vino e olio.
Tra basse colline puntellate di cipressi e profumi mediterranei, tra rifugi di uccelli migratori e boschi che conducono dolcemente al mare, sorge un paradiso naturale ricco di vitigni, ulivi e frutti che saziano l’olfatto e il palato.
Era il 1981 quando fu deciso di creare, in questo splendido e selvaggio angolo della Toscana, la Tenuta dell’Ornellaia.
Fin dal primo giorno l’obiettivo è stato quello di diventare culla di un vino d’eccellenza.
Da allora, passione e dedizione, un terroir unico e lo straordinario microclima hanno portato le sue etichette di gran pregio a numerosi successi ed il suo nome a essere annoverato tra le più importanti case vinicole del mondo.
Ben 192 ettari sono l’estensione della Tenuta, tra vigneti e cantina situati all’Ornellaia e l’adiacente terreno di Bellaria, a nord-ovest di Bolgheri.
Un’area ricca e variegata, che grazie a una combinazione di terroir alluvionali, vulcanici e marini, contribuisce a dare vita al Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot d’eccellenza.
ORNELLAIA BOLGHERI DOC SUPERIORE 2007
L’inizio della stagione 2007 è stato caratterizzato da un inverno molto mite con precipitazioni inferiori alla norma, che hanno provocato un germogliamento anticipato di circa 10 giorni rispetto alla media.
La primavera, mite con alcune piogge al momento giusto, ha permesso un ottimo sviluppo vegetativo portando ad una fioritura sempre in anticipo.
Lo sviluppo degli acini è stato accompagnato da un giugno piovoso in tutta la Toscana.
L’estate inizia con un mese di luglio finalmente caldo e secco, mentre in agosto si fa più fresco con i classici temporali intorno a metà mese creando di conseguenza un rallentamento della maturazione che riporta la data di raccolta nella norma.
Il mese di Settembre perfetto, ampiamente soleggiato e con temperature mai eccessive e quasi privo di piogge, ha permesso un’ottima maturazione lenta e progressiva dell’uva concentrando i profumi e i polifenoli senza nessuna sovra maturazione..
Nella vendemmia 2007 Ornellaia è il frutto dell’assemblaggio del 55% di Cabernet-Sauvignon, del 27% di Merlot, del 14% di Cabernet-Franc e del restante 4% di Petit Verdot.
La raccolta, iniziata il 28 agosto con i Merlot dei vigneti più giovani e conclusasi nella prima settimana di ottobre con gli ultimi Cabernet Sauvignon, è avvenuta a mano in cassette da 15 kg ed i grappoli sono stati selezionati su doppio tavolo di cernita prima e dopo la diraspatura e sottoposti al termine ad una pigiatura soffice.
Ogni varietà e ogni parcella è stata vinificata separatamente.
La fermentazione alcolica ha avuto luogo in tini di acciaio inox a temperature oscillanti tra 26 e 30°C per una settimana, alla quale è seguita la macerazione per un totale di circa 10-15 giorni.
La fermentazione malolattica si è svolta principalmente in barriques di rovere, per il 70% nuove e per il 30% di primo passaggio.
Il vino è rimasto in barriques nella cantina di Tenuta dell’Ornellaia a temperatura controllata per un periodo di circa 18 mesi.
Dopo i primi 12 mesi è stato effettuato l’assemblaggio e quindi reintrodotto nelle barriques dove ha trascorso altri 6 mesi.
Il vino rimane in bottiglia per altri dodici mesi prima dell’introduzione sul mercato.
Nato sotto un clima molto favorevole, Ornellaia si presenta con la solita veste rubino intensa.
Al naso si esprime con note di frutta pienamente matura, sfoggia grande freschezza su toni di frutta a bacca nera, spezie e note balsamiche.
In bocca colpisce con un tannino particolarmente vellutato e levigato, intense note fruttate e speziate.
Di ottimo spessore e densità, prevale comunque la sensazione di grande armonia che si conclude in un lungo finale fruttato e balsamico, dove il tannino si fa più presente, preludio di ulteriore e bellissimo sviluppo.