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Codice: 00001219
Categoria: Rossi italiani
Disponibilità:
3
Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia
Località: Italia-Toscana
Produttore:
Fattoria delle Ripalte Capoliveri LI
La Fattoria è il ramo agricolo della Tenuta delle Ripalte, sul promontorio posto all'estremità sud-est dell'Elba che, con le sue vigne, domina una costa di spiagge e calette intagliate nell’alta scogliera (Ripe Alte).
Manufatti e resti di forni fusori etruschi testimoniano insediamenti dal IX° secolo A.C., ma è solo dalla prima metà dell’Ottocento, quando si cominciò ad estrarre il minerale dal Monte Calamita, che inizia un’attività umana ben documentata alle Ripe Alte.
Attorno al 1890 la selvaggia bellezza della zona attirò l’attenzione di una figura notevole, Oscar Tobler, solito a percorrere il Tirreno sul suo panfilo partendo dalla base livornese.
Di famiglia svizzera trasferita a Livorno già nel 1772, Tobler fu – tra Livorno e Pisa - imprenditore in più settori.
La sua passione, però, fu sempre l’agricoltura, vista in una dimensione tra economico/razionale e umanistico/sociale.
Tra 1889 e il 1906 egli acquistò quattro proprietà sull’isola.
La Tenuta di Capo Calamita (oggi Tenuta delle Ripalte) fu l’investimento più imponente e più rischioso, essendo la più isolata (vi si accedeva solo con sentieri o dal mare, perché l’attuale strada d’accesso fu realizzata solo nel 1925, per uso delle miniere) e quasi priva d’una popolazione residente, solo con la presenza di lavoratori stagionali che venivano da Capoliveri.
Essa fu anche la più “mirata” agronomicamente, perché finalizzata quasi solo alla produzione di vino (le memorie paesane parlano di più di tremila barili annui attorno al 1910), venduto a commercianti genovesi che lo caricavano su velieri che attraccavano alle spiagge lungo la costa.
La fortuna economica di Tobler diminuì al termine del primo conflitto mondiale; tra le due guerre mondiali egli la vendette a una figura di rilievo dell’Industria italiana, Umberto Quintavalle (per decenni vicepresidente e direttore generale della Magneti Marelli), che però ridusse la produzione vinicola, trasformandola in uno splendido “buen retiro” per sé, la famiglia e gli amici.
Iniziò allora la consuetudine di grandi battute di caccia settembrine (la tenuta era ed è ricca di lepri, fagiani, pernici), cui intervenivano numerosi esponenti del mondo imprenditoriale e delle professioni.
Questo continuò anche dopo il passaggio della tenuta alla figlia Luisa, sposata al marchese Niccolò Theodoli.
Nel frattempo l’economia dell’Elba, e in particolare di Capoliveri, da agricola e mineraria, si trasformò in turistica, e in questa evoluzione si è inserita la gestione attuale della Tenuta.
Oggi, con l’integrazione tra produzione di vino e ospitalità, si ritorna allo spirito originario di Oscar Tobler.
L’attuale proprietà, subentrata nel 1977, ha sviluppato la naturale vocazione turistica del territorio ma, memore del passato, nel 2002 ha reintrodotto la viticultura: ora sedici ettari di nuove vigne occupano le migliori posizioni della Tenuta.
Una gran parte della produzione proviene da uve Aleatico che, vinificate adeguatamente, danno un Rosato accattivante ed un Passito dolce e complesso, di piacevolissima beva.
Gli altri vigneti sono impiantati con vitigni rappresentativi dell’area mediterranea: Vermentino e Fiano, Alicante e Carignano.
Il vigneto è piantato su suoli difficili, sassosi e molto drenati ed è, in parte, terrazzato.
La vite produce poco ma la qualità delle uve è alta.
I terreni sono condotti secondo i principi dell’agricoltura sostenibile: concimazione organica e sovescio, nessun diserbo chimico e limitati trattamenti fitosanitari.
ROSSO MEDITERRANEO ALICANTE COSTA TOSCANA IGT 2019 FATTORIA DELLE RIPALTE
Prodotto con uve provenienti da i vigneti del Gorgaccio, a Capoliveri, Isola d'Elba.
Il vigneto, allevato a guyot, è il più vecchio vigneto di Alicante (Grenache) dell’Azienda.
La produzione media si attesta sulle circa 2000 bottiglie annue.
Vino caratterizzato da un profumo fruttato e da tannini freschi e non aggressivi su un corpo ampio e minerale.
Manufatti e resti di forni fusori etruschi testimoniano insediamenti dal IX° secolo A.C., ma è solo dalla prima metà dell’Ottocento, quando si cominciò ad estrarre il minerale dal Monte Calamita, che inizia un’attività umana ben documentata alle Ripe Alte.
Attorno al 1890 la selvaggia bellezza della zona attirò l’attenzione di una figura notevole, Oscar Tobler, solito a percorrere il Tirreno sul suo panfilo partendo dalla base livornese.
Di famiglia svizzera trasferita a Livorno già nel 1772, Tobler fu – tra Livorno e Pisa - imprenditore in più settori.
La sua passione, però, fu sempre l’agricoltura, vista in una dimensione tra economico/razionale e umanistico/sociale.
Tra 1889 e il 1906 egli acquistò quattro proprietà sull’isola.
La Tenuta di Capo Calamita (oggi Tenuta delle Ripalte) fu l’investimento più imponente e più rischioso, essendo la più isolata (vi si accedeva solo con sentieri o dal mare, perché l’attuale strada d’accesso fu realizzata solo nel 1925, per uso delle miniere) e quasi priva d’una popolazione residente, solo con la presenza di lavoratori stagionali che venivano da Capoliveri.
Essa fu anche la più “mirata” agronomicamente, perché finalizzata quasi solo alla produzione di vino (le memorie paesane parlano di più di tremila barili annui attorno al 1910), venduto a commercianti genovesi che lo caricavano su velieri che attraccavano alle spiagge lungo la costa.
La fortuna economica di Tobler diminuì al termine del primo conflitto mondiale; tra le due guerre mondiali egli la vendette a una figura di rilievo dell’Industria italiana, Umberto Quintavalle (per decenni vicepresidente e direttore generale della Magneti Marelli), che però ridusse la produzione vinicola, trasformandola in uno splendido “buen retiro” per sé, la famiglia e gli amici.
Iniziò allora la consuetudine di grandi battute di caccia settembrine (la tenuta era ed è ricca di lepri, fagiani, pernici), cui intervenivano numerosi esponenti del mondo imprenditoriale e delle professioni.
Questo continuò anche dopo il passaggio della tenuta alla figlia Luisa, sposata al marchese Niccolò Theodoli.
Nel frattempo l’economia dell’Elba, e in particolare di Capoliveri, da agricola e mineraria, si trasformò in turistica, e in questa evoluzione si è inserita la gestione attuale della Tenuta.
Oggi, con l’integrazione tra produzione di vino e ospitalità, si ritorna allo spirito originario di Oscar Tobler.
L’attuale proprietà, subentrata nel 1977, ha sviluppato la naturale vocazione turistica del territorio ma, memore del passato, nel 2002 ha reintrodotto la viticultura: ora sedici ettari di nuove vigne occupano le migliori posizioni della Tenuta.
Una gran parte della produzione proviene da uve Aleatico che, vinificate adeguatamente, danno un Rosato accattivante ed un Passito dolce e complesso, di piacevolissima beva.
Gli altri vigneti sono impiantati con vitigni rappresentativi dell’area mediterranea: Vermentino e Fiano, Alicante e Carignano.
Il vigneto è piantato su suoli difficili, sassosi e molto drenati ed è, in parte, terrazzato.
La vite produce poco ma la qualità delle uve è alta.
I terreni sono condotti secondo i principi dell’agricoltura sostenibile: concimazione organica e sovescio, nessun diserbo chimico e limitati trattamenti fitosanitari.
ROSSO MEDITERRANEO ALICANTE COSTA TOSCANA IGT 2019 FATTORIA DELLE RIPALTE
Prodotto con uve provenienti da i vigneti del Gorgaccio, a Capoliveri, Isola d'Elba.
Il vigneto, allevato a guyot, è il più vecchio vigneto di Alicante (Grenache) dell’Azienda.
La produzione media si attesta sulle circa 2000 bottiglie annue.
Vino caratterizzato da un profumo fruttato e da tannini freschi e non aggressivi su un corpo ampio e minerale.