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Nata nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani, già titolari di Banfi Vintners, una delle più importanti società di importazione di vini statunitense.
La proprietà, situata nel versante sud del comune di Montalcino, occupa 2.830 ettari dei quali 850 ospitano vigneti specializzati.
Sono coltivati i principali vitigni locali, quali Sangiovese e Moscadello, a cui si aggiungono significative presenze di altri vitigni internazionali perfettamente inseriti nell’habitat montalcinese quali Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot.
Nella Tenuta Castello Banfi si producono vini di alto prestigio, sinonimo di elevata qualità.
Ad ispirarne la produzione è proprio la vocazione del territorio di Montalcino e il suo particolare microclima.
Grazie al richiamo della campagna e ad un’accurata selezione di uve provenienti esclusivamente dai vigneti montalcinesi, prende corpo questa linea di vini dove all’antica e sapiente tradizione enologica si coniugano perfettamente le tecniche più innovative; troveranno quindi posto all’interno della linea sia i vini legati alla tradizione come il Brunello ed il Rosso di Montalcino, sia vini innovativi come il Summus e l’Excelsus.
SUMMUS 1998 IMPERIALE CASTELLO BANFI
Summus è prodotto dal 1985, solo nelle annate più favorevoli, con tre varietà di uva, Sangiovese (25%), Cabernet-Sauvignon (40%) e Syrah (35%), vinificate separatamente con macerazioni variabili dai 10 ai 18 giorni.
Dopo la fermentazione alcolica i vini, provenienti dalle singole varietà, sono travasati in barriques dove rimangono separati per 12 mesi.
Successivamente si procede al blend, che continua la sua macerazione in legno per altri 8, 10 mesi.
Segue un affinamento in bottiglia per 6 mesi.
Nel 1998, il blend fu così composto: 45% Sangiovese; 40% Cabernet Sauvignon; 15% Syrah.
L’annata 1998 si è caratterizzata per un andamento climatico particolarmente siccitoso nel periodo estivo.
Molto influenza sulla qualità dell’uva hanno avuto le elevate temperature, quasi torride nel periodo fine luglio/metà agosto.
Queste hanno determinato uno sviluppo vegetativo contenuto della vite, di conseguenza anche il frutto in generale era di dimensioni molto più contenute rispetto agli anni precedenti.
Bacche di piccole dimensioni con presenza percentualmente elevata di parti solide (buccia + vinacciolo) rispetto a fase liquida (mosto) sono stati gli elementi che hanno condizionato anche tutta la fase di vinificazione.
Bisognava difatti ridurre la concentrazione di tannini nei vini per renderli più morbidi, diminuendo il periodo di macerazione e adottando tutti quegli accorgimenti tecnici che riducono la dissoluzione di tannini dalle bucce e vinaccioli ai mosti quali riduzione dei tempi di macerazione e rimontaggio, controllo delle temperature e eliminazione in fase di vinificazione dei vinaccioli (responsabili della cessione in questa annata di tannini aggressivi).
Complessivamente il 1998 è stata un’annata eccellente per le varietà tardive e meno generosa per quelle precoci.