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A quei tempi, racconta il presidente, contadini e produttori non sapevano dove mettere le vinacce.
Così finivano sulla rive del fiume Belbo, o magari utilizzate come concime di poco valore.
A tenere banco erano le vinacce di Moscato, a quei tempi davvero in auge.
L’idea vincente fu quella di sfruttare questi scarti per produrre, sovvertendo le usanze dell’epoca, una grappa più nobile.
Carlo si costruì così la sua piccola fabbrica e ben presto incominciarono a fumare i tradizionali alambicchi di rame in quella che ancora oggi è la sede principale della distilleria Bocchino, a due passi da alcune storiche cantine che gli potevano fornire la materia prima.
Naturalmente gratis, contrariamente a quanto accade oggi!
Sta di fatto che questo geniale personaggio perfezionò gli alambicchi e diede vita alla prima grappa di monovitigno, quella Gran Moscato destinata a rimanere un simbolo della casa.
Gli affari incominciarono a marciare per il verso giusto, con le vendite focalizzate sulla Lombardia.
A quei tempi, è una curiosità, la grappa veniva consegnata per il 90% sfusa.
Erano infatti i distributori a imbottigliarla, sia pure corredando le bottiglie con le etichette fornite dalla stessa Bocchino.
Alla scomparsa del fondatore nel 1937, il figlio Lazarito, che era entrato in azienda ad appena 17 anni, prese le redini del comando.
Iniziò ad utilizzare botti di rovere di Slavonia per la maturazione del prodotto, fece scavare imponenti cantine nel tufo a fianco della sede originaria e diede vita ad un museo della distillazione con preziosi reperti legati alla produzione.
Pose anche le basi alle prime esportazioni.
Fu sempre lui, seppur casualmente, a scoprire che la grappa, invecchiando, diventa migliore.
Lo fece nascondendo, durante la guerra, dei fusti da 700 litri per evitare che venissero danneggiati dai bombardamenti.
Con sorpresa si rese conto che, nel giro di alcuni anni, la grappa non solo aveva preso il colore del legno, ma era anche migliorata.br> Da allora l’invecchiamento divenne quindi la strategia portante della casa.
Con il passar del tempo, precisamente nel 1968, per festeggiare i 70 anni di attività, nacque uno dei gioielli della distilleria, la grappa della Cantina Privata, che non a caso riporta proprio l’annata di produzione.
Sempre nel 1968 a prendere in mano l’azienda fu Giorgio Micca, genero di Lazarito e medico per professione, che trasferì nelle vicinanze la distilleria, ampliò le cantine della sede storica, aumentò il numero delle barriques, che sostituirono quelle da 5.000 e 10.000 litri che sino ad allora erano andate per la maggiore.
Diede vita anche ad un riuscito connubio fra le vinacce dei migliori rossi piemontesi che propose sotto il marchio Sigillo Nero, ma anche chiese ed ottenne di poter aggiungere al suo cognome quello della moglie, Bocchino appunto.
A ridosso del 1974 Carlo lasciò l’università e affiancò il padre, scomparso cinque anni prima.
Nel 1986 fu la volta di Antonella.
Una accoppiata che, a dispetto delle cattive abitudini degli eredi, fila d’amore e d’accordo.
A guardar bene, pur adeguando ritmi e prodotti alle nuove esigenze del mercato, in azienda non è cambiato molto; benché le tecnologie abbiano consentito di ridurre drasticamente il numero dei dipendenti, si continua infatti a lavorare su quattro turni perché la materia prima, per ottenere un prodotto di qualità, deve essere freschissima.
RUM DI FANTASIA C. BOCCHINO & C. SpA CANELLI
Imbottigliamento compreso tra il 30/04/1949 e il 15/06/1959.
Fa fede a questo periodo il Sigillo metallico con la Stella della Repubblica, apposto al tappo della nostra bottiglia.
Flacone mantenuto in condizioni di conservazione rasenti la perfezione.
Solo un leggero calo di livello dovuto all’evaporazione.
Gradazione alcolica: 40% Vol.
Contenuto cl. 50.
Due doverose parole per definire bene che cosa significa Rum Fantasia e soprattutto come viene prodotto.
Questa tipologia di liquore non è ottenuto per distillazione della melassa da canna da zucchero, bensì da una miscela di alcol industriale e sciroppo al caramello, di solito poi aromatizzato anche con l'aggiunta di vero Rum.
Per il suo sapore veniva spesso usato nella bagna dei dolci.
Perseguendo la nostra filosofia commerciale che predilige esclusivamente prodotti di alta gamma, proponiamo questa bottiglia di Rum Fantasia come bottiglia da collezione.