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Codice: 00001397
Categoria: Spumanti Italiani
Disponibilità:
6
Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia + box
Località: Italia-Trentino
Produttore:
Ferrari F.lli Lunelli Trento
Il prestigio del gruppo Lunelli nasce dal metodo Classico Ferrari creato da Giulio Ferrari, un personaggio di straordinarie intuizioni e di altrettanto straordinaria fede nella sua terra.
Giulio Ferrari nasce a Trento nel 1879.
Diplomatosi alla Regia Scuola Agraria di San Michele all'Adige, che allora faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico, e poi, in Francia, all'Istituto superiore di viticoltura di Montpellier, aveva impreziosito i suoi studi nel settore vitivinicolo con un'esperienza fatta nella Champagne.
Qui si convinse che la natura aveva concesso al Trentino la stessa vocazione della Champagne.
Era, infatti, l'ambiente ideale per la coltivazione dello Chardonnay, il vitigno che regala gli spumanti più preziosi.
Fu così che nel 1902 piantò, sulle colline che si stendono oltre Trento, i primi vitigni di Chardonnay dai quali nacque il suo spumante, creato secondo le regole del metodo classico.
Giulio Ferrari era un personaggio singolare, non cercava né il successo né la ricchezza, cercava, piuttosto, di vincere la sfida che aveva lanciato a se stesso e agli altri: dimostrare che era possibile, al di là della Champagne, creare un prodotto grande come i più grandi, se non superiore.
Per questo, in mezzo secolo d'attività, si limitò a produrre qualche migliaio di bottiglie l'anno, quante, del resto, poteva con il pochissimo Chardonnay di cui disponeva, chiedendo a ogni bottiglia di essere un capolavoro.
Non cercava il successo e lo ebbe.
Fu premiato in gran parte del mondo, persino a Parigi, e le sue bollicine divennero le più ambite sulle tavole più importanti.
Giulio Ferrari cedette la sua cantina nel 1952.
Non aveva eredi che intendessero seguire le sue attività e non voleva che il prezioso patrimonio di cinquant'anni si perdesse.
Cercava qualcuno che, come lui, avesse il culto della qualità e fosse trentino, perché, ne era convinto, uno dei segreti del Ferrari era la terra di cui era figlio.
C'erano molti pretendenti alla sua porta, grandi nomi che volevano far proprio un prodotto che era entrato nella leggenda, e Giulio Ferrari scelse Bruno Lunelli, un negoziante, titolare della mescita di vini più conosciuta di Trento, innamorato del Ferrari e del Trentino, cresciuto nel cuore di Trento.
Pur cedendo la cantina, non uscì di scena.
Fino alla sua scomparsa, nel 1965, continuò a creare bollicine, facendo scuola e sciogliendo i segreti che avevano fatto grande il Ferrari.
Bruno Lunelli aveva intuito, succedendo a Giulio Ferrari, le straordinarie potenzialità del nome che aveva acquistato e aveva compreso che il primo segreto del Ferrari era nelle uve Chardonnay che la terra trentina sapeva rendere straordinarie.
Ne diffuse, pertanto, la coltivazione aumentando la produzione e rispondendo, così, alla domanda del mercato.
Bruno Lunelli passò la mano ai figli, Gino, Franco e Mauro nel 1969.
Aveva acquisito il Ferrari che produceva ottomila bottiglie l'anno e lo lasciava a centomila, neppure la metà di quel che il mercato chiedeva, perchè quella qualità che aveva creato il mito del Ferrari era addirittura migliorata.
Nel Trentino, intanto, le vigne coltivate a Chardonnay si erano moltiplicate: il Ferrari poteva crescere ancora.
Ferrari Spumante compie nel 2002 il secolo di vita.
La più famosa Casa italiana di spumante metodo classico, fondata da Giulio Ferrari nel 1902, quando Trento era periferia dell’impero austroungarico, è oggi uno dei miti dell’enologia internazionale, con 4,5 milioni di bottiglie vendute nel 2001.
Oggi la terza generazione della Famiglia Lunelli mantiene vivo il sogno Ferrari.
Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano l’azienda insieme a un team straordinario con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione, portando Ferrari nel mondo quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.
TRENTO DOC BRUT NATURE PERLÉ CUVÉE ZERO 15 FERRARI FRATELLI LUNELLI
Trentodoc a dosaggio zero che esprime la vera essenza dello Chardonnay di montagna.
È un mosaico di millesimi che seguono percorsi di affinamento diversi al fine di portare all’estremo la raffinata arte della creazione delle cuvée.
Una prima sosta in acciaio esalta il frutto e l’eleganza aromatica dello Chardonnay, segue un passaggio in legno che dona struttura e ricchezza gustativa, termina con una permanenza in vetro di sei lunghi anni su lieviti selezionati al fine di conferire espressività e profondità a questo Trentodoc unico e irresistibile.
La sua veste cristallina va ad illuminare il calice di un giallo paglierino con sfumature intense.
Il naso è un’esplosione di freschezza che si può immediatamente cogliere in ricordi di erbe aromatiche, melissa, gesso e crema di limone.
L’ossigenazione nel calice richiama sentori di ananas ed anice.
L’ingresso in bocca esalta un’iniziale avvolgenza che lascia progressivamente spazio ad un finale asciutto, lungo, profondo e salino che ricorda il sale dell’Himalaya e la scorza dell’agrume.
La prima Cuvée presentata, Zero10, è stata creata nel 2010 con vini delle vendemmie 2006, 2008 e 2009.
Giulio Ferrari nasce a Trento nel 1879.
Diplomatosi alla Regia Scuola Agraria di San Michele all'Adige, che allora faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico, e poi, in Francia, all'Istituto superiore di viticoltura di Montpellier, aveva impreziosito i suoi studi nel settore vitivinicolo con un'esperienza fatta nella Champagne.
Qui si convinse che la natura aveva concesso al Trentino la stessa vocazione della Champagne.
Era, infatti, l'ambiente ideale per la coltivazione dello Chardonnay, il vitigno che regala gli spumanti più preziosi.
Fu così che nel 1902 piantò, sulle colline che si stendono oltre Trento, i primi vitigni di Chardonnay dai quali nacque il suo spumante, creato secondo le regole del metodo classico.
Giulio Ferrari era un personaggio singolare, non cercava né il successo né la ricchezza, cercava, piuttosto, di vincere la sfida che aveva lanciato a se stesso e agli altri: dimostrare che era possibile, al di là della Champagne, creare un prodotto grande come i più grandi, se non superiore.
Per questo, in mezzo secolo d'attività, si limitò a produrre qualche migliaio di bottiglie l'anno, quante, del resto, poteva con il pochissimo Chardonnay di cui disponeva, chiedendo a ogni bottiglia di essere un capolavoro.
Non cercava il successo e lo ebbe.
Fu premiato in gran parte del mondo, persino a Parigi, e le sue bollicine divennero le più ambite sulle tavole più importanti.
Giulio Ferrari cedette la sua cantina nel 1952.
Non aveva eredi che intendessero seguire le sue attività e non voleva che il prezioso patrimonio di cinquant'anni si perdesse.
Cercava qualcuno che, come lui, avesse il culto della qualità e fosse trentino, perché, ne era convinto, uno dei segreti del Ferrari era la terra di cui era figlio.
C'erano molti pretendenti alla sua porta, grandi nomi che volevano far proprio un prodotto che era entrato nella leggenda, e Giulio Ferrari scelse Bruno Lunelli, un negoziante, titolare della mescita di vini più conosciuta di Trento, innamorato del Ferrari e del Trentino, cresciuto nel cuore di Trento.
Pur cedendo la cantina, non uscì di scena.
Fino alla sua scomparsa, nel 1965, continuò a creare bollicine, facendo scuola e sciogliendo i segreti che avevano fatto grande il Ferrari.
Bruno Lunelli aveva intuito, succedendo a Giulio Ferrari, le straordinarie potenzialità del nome che aveva acquistato e aveva compreso che il primo segreto del Ferrari era nelle uve Chardonnay che la terra trentina sapeva rendere straordinarie.
Ne diffuse, pertanto, la coltivazione aumentando la produzione e rispondendo, così, alla domanda del mercato.
Bruno Lunelli passò la mano ai figli, Gino, Franco e Mauro nel 1969.
Aveva acquisito il Ferrari che produceva ottomila bottiglie l'anno e lo lasciava a centomila, neppure la metà di quel che il mercato chiedeva, perchè quella qualità che aveva creato il mito del Ferrari era addirittura migliorata.
Nel Trentino, intanto, le vigne coltivate a Chardonnay si erano moltiplicate: il Ferrari poteva crescere ancora.
Ferrari Spumante compie nel 2002 il secolo di vita.
La più famosa Casa italiana di spumante metodo classico, fondata da Giulio Ferrari nel 1902, quando Trento era periferia dell’impero austroungarico, è oggi uno dei miti dell’enologia internazionale, con 4,5 milioni di bottiglie vendute nel 2001.
Oggi la terza generazione della Famiglia Lunelli mantiene vivo il sogno Ferrari.
Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano l’azienda insieme a un team straordinario con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione, portando Ferrari nel mondo quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.
TRENTO DOC BRUT NATURE PERLÉ CUVÉE ZERO 15 FERRARI FRATELLI LUNELLI
Trentodoc a dosaggio zero che esprime la vera essenza dello Chardonnay di montagna.
È un mosaico di millesimi che seguono percorsi di affinamento diversi al fine di portare all’estremo la raffinata arte della creazione delle cuvée.
Una prima sosta in acciaio esalta il frutto e l’eleganza aromatica dello Chardonnay, segue un passaggio in legno che dona struttura e ricchezza gustativa, termina con una permanenza in vetro di sei lunghi anni su lieviti selezionati al fine di conferire espressività e profondità a questo Trentodoc unico e irresistibile.
La sua veste cristallina va ad illuminare il calice di un giallo paglierino con sfumature intense.
Il naso è un’esplosione di freschezza che si può immediatamente cogliere in ricordi di erbe aromatiche, melissa, gesso e crema di limone.
L’ossigenazione nel calice richiama sentori di ananas ed anice.
L’ingresso in bocca esalta un’iniziale avvolgenza che lascia progressivamente spazio ad un finale asciutto, lungo, profondo e salino che ricorda il sale dell’Himalaya e la scorza dell’agrume.
La prima Cuvée presentata, Zero10, è stata creata nel 2010 con vini delle vendemmie 2006, 2008 e 2009.