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Codice: 00001205
Categoria: Spumanti Italiani
Disponibilità:
2
Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia + box
Località: Italia-Trentino
Produttore:
Ferrari F.lli Lunelli Trento
Il prestigio del gruppo Lunelli nasce dal metodo Classico Ferrari creato da Giulio Ferrari, un personaggio di straordinarie intuizioni e di altrettanto straordinaria fede nella sua terra.
Giulio Ferrari nasce a Trento nel 1879.
Diplomatosi alla Regia Scuola Agraria di San Michele all'Adige, che allora faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico, e poi, in Francia, all'Istituto superiore di viticoltura di Montpellier, aveva impreziosito i suoi studi nel settore vitivinicolo con un'esperienza fatta nella Champagne.
Qui si convinse che la natura aveva concesso al Trentino la stessa vocazione della Champagne.
Era, infatti, l'ambiente ideale per la coltivazione dello Chardonnay, il vitigno che regala gli spumanti più preziosi.
Fu così che nel 1902 piantò, sulle colline che si stendono oltre Trento, i primi vitigni di Chardonnay dai quali nacque il suo spumante, creato secondo le regole del metodo classico.
Giulio Ferrari era un personaggio singolare, non cercava né il successo né la ricchezza, cercava, piuttosto, di vincere la sfida che aveva lanciato a se stesso e agli altri: dimostrare che era possibile, al di là della Champagne, creare un prodotto grande come i più grandi, se non superiore.
Per questo, in mezzo secolo d'attività, si limitò a produrre qualche migliaio di bottiglie l'anno, quante, del resto, poteva con il pochissimo Chardonnay di cui disponeva, chiedendo a ogni bottiglia di essere un capolavoro.
Non cercava il successo e lo ebbe.
Fu premiato in gran parte del mondo, persino a Parigi, e le sue bollicine divennero le più ambite sulle tavole più importanti.
Giulio Ferrari cedette la sua cantina nel 1952.
Non aveva eredi che intendessero seguire le sue attività e non voleva che il prezioso patrimonio di cinquant'anni si perdesse.
Cercava qualcuno che, come lui, avesse il culto della qualità e fosse trentino, perché, ne era convinto, uno dei segreti del Ferrari era la terra di cui era figlio.
C'erano molti pretendenti alla sua porta, grandi nomi che volevano far proprio un prodotto che era entrato nella leggenda, e Giulio Ferrari scelse Bruno Lunelli, un negoziante, titolare della mescita di vini più conosciuta di Trento, innamorato del Ferrari e del Trentino, cresciuto nel cuore di Trento.
Pur cedendo la cantina, non uscì di scena.
Fino alla sua scomparsa, nel 1965, continuò a creare bollicine, facendo scuola e sciogliendo i segreti che avevano fatto grande il Ferrari.
Bruno Lunelli aveva intuito, succedendo a Giulio Ferrari, le straordinarie potenzialità del nome che aveva acquistato e aveva compreso che il primo segreto del Ferrari era nelle uve Chardonnay che la terra trentina sapeva rendere straordinarie.
Ne diffuse, pertanto, la coltivazione aumentando la produzione e rispondendo, così, alla domanda del mercato.
Bruno Lunelli passò la mano ai figli, Gino, Franco e Mauro nel 1969.
Aveva acquisito il Ferrari che produceva ottomila bottiglie l'anno e lo lasciava a centomila, neppure la metà di quel che il mercato chiedeva, perchè quella qualità che aveva creato il mito del Ferrari era addirittura migliorata.
Nel Trentino, intanto, le vigne coltivate a Chardonnay si erano moltiplicate: il Ferrari poteva crescere ancora.
Ferrari Spumante compie nel 2002 il secolo di vita.
La più famosa Casa italiana di spumante metodo classico, fondata da Giulio Ferrari nel 1902, quando Trento era periferia dell’impero austroungarico, è oggi uno dei miti dell’enologia internazionale, con 4,5 milioni di bottiglie vendute nel 2001.
Oggi la terza generazione della Famiglia Lunelli mantiene vivo il sogno Ferrari.
Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano l’azienda insieme a un team straordinario con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione, portando Ferrari nel mondo quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.
TRENTO DOC GIULIO FERRARI 2012 RISERVA DEL FONDATORE ROSÉ SPUMANTE EXTRABRUT RISERVA FERRARI FRATELLI LUNELLI (COFFRET)
Accurata selezione di uve Pinot Nero con una piccola percentuale di Chardonnay in base all’annata, raccolti con vendemmia manuale.
Affinamento: 120 mesi sui lieviti.
Il 2012 è il sesto millesimo di questa Riserva dedicata al Fondatore della casa trentina con oltre 120 anni di storia. Svelata per la prima volta nel 2018, con la vendemmia 2006, e affermatasi da subito come icona delle bollicine rosé italiane.
Perfetta sintesi dell’eleganza dello Chardonnay e del carattere del Pinot Nero, vitigni simbolici della viticoltura sostenibile di montagna praticata nei vigneti della famiglia Lunelli alle pendici dei monti che incorniciano Trento, il Giulio Ferrari Rosé 2012 si distingue per la sua espressività suadente e decisa.
Da una annata tendenzialmente anomala, caratterizzata da un inverno caldo e settimane fredde soprattutto in Primavera, da grandinate estive e, quindi, da una vendemmia rigorosamente manale e di assoluta selezione, il talento del Team di Agronomi ed Enologi ha saputo garantire una eccellente qualità del vino, che ha poi riposato nel silenzio della cantina per oltre dieci anni.
Ora svelato, questo Trentodoc si presenta lucente di bagliori rosa antico, che si spingono verso il corallo.
Al naso, i delicati sentori di arancia sanguinella e albicocca si sposano a note di cannella e pepe bianco, arricchite dall’intrigante aroma di alchechengi e da un accenno minerale, in un’affascinante sensazione di intenso piacere, che chiude in un buon caramello salato.
Le bollicine finissime enfatizzano la vibrante intensità del vino e valorizzano la sua persistenza sapida, che ne rende la degustazione appagante e di grande fascino.
Il millesimo 2012 riconferma l’ossessione per l’eccellenza di Ferrari Trento che, con la Riserva del Fondatore, raggiunge la sua massima espressione, anche nella versione Rosé.
Giulio Ferrari Rosé 2012 è “Miglior Bollicina” per la Falstaff Wein Guide Italia.
Giulio Ferrari Rosé 2012 si distingue per essere nuovamente il fuoriclasse delle bollicine rosé Italiane Metodo Classico, capace di vincere la sfida con il tempo, essendo stato valutato 98/100 da Othmar Kiem, caporedattore Falstaff Italia, e Simon Staffler, redattore e responsabile delle degustazioni per la prestigiosa rivista tedesca.
Giulio Ferrari nasce a Trento nel 1879.
Diplomatosi alla Regia Scuola Agraria di San Michele all'Adige, che allora faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico, e poi, in Francia, all'Istituto superiore di viticoltura di Montpellier, aveva impreziosito i suoi studi nel settore vitivinicolo con un'esperienza fatta nella Champagne.
Qui si convinse che la natura aveva concesso al Trentino la stessa vocazione della Champagne.
Era, infatti, l'ambiente ideale per la coltivazione dello Chardonnay, il vitigno che regala gli spumanti più preziosi.
Fu così che nel 1902 piantò, sulle colline che si stendono oltre Trento, i primi vitigni di Chardonnay dai quali nacque il suo spumante, creato secondo le regole del metodo classico.
Giulio Ferrari era un personaggio singolare, non cercava né il successo né la ricchezza, cercava, piuttosto, di vincere la sfida che aveva lanciato a se stesso e agli altri: dimostrare che era possibile, al di là della Champagne, creare un prodotto grande come i più grandi, se non superiore.
Per questo, in mezzo secolo d'attività, si limitò a produrre qualche migliaio di bottiglie l'anno, quante, del resto, poteva con il pochissimo Chardonnay di cui disponeva, chiedendo a ogni bottiglia di essere un capolavoro.
Non cercava il successo e lo ebbe.
Fu premiato in gran parte del mondo, persino a Parigi, e le sue bollicine divennero le più ambite sulle tavole più importanti.
Giulio Ferrari cedette la sua cantina nel 1952.
Non aveva eredi che intendessero seguire le sue attività e non voleva che il prezioso patrimonio di cinquant'anni si perdesse.
Cercava qualcuno che, come lui, avesse il culto della qualità e fosse trentino, perché, ne era convinto, uno dei segreti del Ferrari era la terra di cui era figlio.
C'erano molti pretendenti alla sua porta, grandi nomi che volevano far proprio un prodotto che era entrato nella leggenda, e Giulio Ferrari scelse Bruno Lunelli, un negoziante, titolare della mescita di vini più conosciuta di Trento, innamorato del Ferrari e del Trentino, cresciuto nel cuore di Trento.
Pur cedendo la cantina, non uscì di scena.
Fino alla sua scomparsa, nel 1965, continuò a creare bollicine, facendo scuola e sciogliendo i segreti che avevano fatto grande il Ferrari.
Bruno Lunelli aveva intuito, succedendo a Giulio Ferrari, le straordinarie potenzialità del nome che aveva acquistato e aveva compreso che il primo segreto del Ferrari era nelle uve Chardonnay che la terra trentina sapeva rendere straordinarie.
Ne diffuse, pertanto, la coltivazione aumentando la produzione e rispondendo, così, alla domanda del mercato.
Bruno Lunelli passò la mano ai figli, Gino, Franco e Mauro nel 1969.
Aveva acquisito il Ferrari che produceva ottomila bottiglie l'anno e lo lasciava a centomila, neppure la metà di quel che il mercato chiedeva, perchè quella qualità che aveva creato il mito del Ferrari era addirittura migliorata.
Nel Trentino, intanto, le vigne coltivate a Chardonnay si erano moltiplicate: il Ferrari poteva crescere ancora.
Ferrari Spumante compie nel 2002 il secolo di vita.
La più famosa Casa italiana di spumante metodo classico, fondata da Giulio Ferrari nel 1902, quando Trento era periferia dell’impero austroungarico, è oggi uno dei miti dell’enologia internazionale, con 4,5 milioni di bottiglie vendute nel 2001.
Oggi la terza generazione della Famiglia Lunelli mantiene vivo il sogno Ferrari.
Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano l’azienda insieme a un team straordinario con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione, portando Ferrari nel mondo quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.
TRENTO DOC GIULIO FERRARI 2012 RISERVA DEL FONDATORE ROSÉ SPUMANTE EXTRABRUT RISERVA FERRARI FRATELLI LUNELLI (COFFRET)
Accurata selezione di uve Pinot Nero con una piccola percentuale di Chardonnay in base all’annata, raccolti con vendemmia manuale.
Affinamento: 120 mesi sui lieviti.
Il 2012 è il sesto millesimo di questa Riserva dedicata al Fondatore della casa trentina con oltre 120 anni di storia. Svelata per la prima volta nel 2018, con la vendemmia 2006, e affermatasi da subito come icona delle bollicine rosé italiane.
Perfetta sintesi dell’eleganza dello Chardonnay e del carattere del Pinot Nero, vitigni simbolici della viticoltura sostenibile di montagna praticata nei vigneti della famiglia Lunelli alle pendici dei monti che incorniciano Trento, il Giulio Ferrari Rosé 2012 si distingue per la sua espressività suadente e decisa.
Da una annata tendenzialmente anomala, caratterizzata da un inverno caldo e settimane fredde soprattutto in Primavera, da grandinate estive e, quindi, da una vendemmia rigorosamente manale e di assoluta selezione, il talento del Team di Agronomi ed Enologi ha saputo garantire una eccellente qualità del vino, che ha poi riposato nel silenzio della cantina per oltre dieci anni.
Ora svelato, questo Trentodoc si presenta lucente di bagliori rosa antico, che si spingono verso il corallo.
Al naso, i delicati sentori di arancia sanguinella e albicocca si sposano a note di cannella e pepe bianco, arricchite dall’intrigante aroma di alchechengi e da un accenno minerale, in un’affascinante sensazione di intenso piacere, che chiude in un buon caramello salato.
Le bollicine finissime enfatizzano la vibrante intensità del vino e valorizzano la sua persistenza sapida, che ne rende la degustazione appagante e di grande fascino.
Il millesimo 2012 riconferma l’ossessione per l’eccellenza di Ferrari Trento che, con la Riserva del Fondatore, raggiunge la sua massima espressione, anche nella versione Rosé.
Giulio Ferrari Rosé 2012 è “Miglior Bollicina” per la Falstaff Wein Guide Italia.
Giulio Ferrari Rosé 2012 si distingue per essere nuovamente il fuoriclasse delle bollicine rosé Italiane Metodo Classico, capace di vincere la sfida con il tempo, essendo stato valutato 98/100 da Othmar Kiem, caporedattore Falstaff Italia, e Simon Staffler, redattore e responsabile delle degustazioni per la prestigiosa rivista tedesca.