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VINO SPUMANTE DI QUALITÀ METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO AZIENDA AGRICOLA DEPERI

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Codice: 00000749
Disponibilità:

3

Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia
Località: Italia-Liguria
Iniziata nel 1800 dal capostipite Clemente, oggi l'attività agricola viene portata avanti dal pronipote Paolo Deperi e dal padre Pierluigi insieme al giovane enologo Andrea Magliano.
La produzione è sviluppata su tre vigneti caratterizzati da microclimi completamenti differenti uno dall'altro, essendo situati in aree geografiche distinte:

Tenuta Colombera, due ettari di terreno affacciati sul mare coltivati a Vermentino nel territorio tra Alassio e Albenga.
Ranzo, comune della Valle Arroscia dove ha sede la cantina.
La zona collinare e la composizione del terreno esaltano le caratteristiche del vitigno Pigato.

Nella zona montana è presente il vigneto di Rezzo con il suo splendido e antico castello teatro di leggende, dinanzi al quale sono presenti dei terrazzamenti di uva Ormeasco.
Altra storica coltivazione della famiglia sono gli uliveti; nel territorio di Ranzo oltre 5 ettari di piante a Cultivar Taggiasca producono un olio dolce e delicato tipico di queste zone.

VINO SPUMANTE DI QUALITÀ METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO AZIENDA AGRICOLA DEPERI

Le uve utilizzate per preparare il vino base, Pigato al 100%, vengono raccolte nel momento di acidità ottimale che si raggiunge all'incirca nell'ultima decade di agosto.
L'intero processo produttivo viene svolto all'interno della cantina con macchinari di proprietà; il vino inoltre viene fatto affinare nelle prigioni del Castello dei Marchesi di Clavesana, scenario unico dove le bottiglie restano ad affinare per 30 mesi a temperatura naturalmente controllata.

Colore giallo paglierino.
Al naso note idrocarburiche e balsamiche con sentori di lievito e crosta di pane.
Al palato è secco con un’acidità tagliente.
 

"Il Castello dei Clavesana si trova alla sommità del borgo di Cervo. Il nucleo originario è costituito verosimilmente dalla massiccia torre quadrangolare a conci squadrati della mansio romana, forse utilizzata per l'accampamento delle carovane. Verso il 1100 d.C. la torre venne mozzata e inglobata nella residenza fortificata dei Marchesi di Clavesana, signori di Cervo. Da quest'epoca in avanti il castello venne progressivamente ampliato fino a raggiungere l'attuale forma e dimensione. Oggi ci si presenta come un edificio a pianta rettangolare dotato di quattro torrioni, di cui tre semicircolari. Anche la destinazione dell'edificio ha attraversato diverse fasi: nel 1204, quando Cervo si proclamò libero Comune, divenne luogo di riunione per il Pubblico Generale Parlamento degli uomini di Cervo, quindi, successivamente, agli inizi del XVII secolo, fu in parte smantellato per adibirlo ad Oratorio dei Disciplinanti di Santa Caterina di Alessandria e in seguito convertito in ospedale. Dell'edificio religioso si sono mantenute, nella sezione superiore, le finestre quadrangolari e, sulla volta a botte, parte di un affresco seicentesco rappresentante la Santa. Attualmente è sede del Museo etnografico del Ponente ligure. Il salone superiore, ristrutturato nel 1980, viene utilizzato come sala per mostre e convegni."