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La loro bellezza ha origine dagli ostacoli che si oppongono all’invasione dell’uomo.
Le Cinque Terre sono una terra avara, eppure il clima e la posizione ne fanno uno scrigno di delizie rare e sapori delicati.
In questo angolo privilegiato di mondo, coltivare ogni singolo prodotto costa grande fatica, ma è una sfida che vale la pena d'accettare perchè i frutti raccolti qui non si raccolgono da nessuna parte nel mondo.
Monterosso, nelle Cinque Terre, è Patrimonio dell’umanità UNESCO.
Qui natura e uomini danno il meglio di loro, senza sopraffarsi a vicenda.
L’aspra bellezza del paesaggio è stata resa più dolce e suggestiva dal secolare lavoro degli abitanti, attenti a non snaturare le caratteristiche della loro terra.
Gestire un’azienda agricola in questo posto incantevole è una doppia responsabilità: garantire l’assoluta genuinità dei prodotti e lavorare senza stravolgere lo straordinario equilibrio di un ambiente unico.
5TERRE SCIACCHETRA’ PASSITO 2004 BURANCO
Nell’immaginario collettivo lo Sciacchetrà rappresenta la quintessenza delle Cinque Terre; in realtà è una sorta di mito tra i passiti tale è la sua rarità che quasi si può paragonare all’antica Araba Fenice.
Negli ultimi anni alcuni produttori locali ne hanno rilanciato la produzione: tra questi Buranco è forse uno dei più rappresentativi.
Su terreni aspri esposti al mare, Bosco e Vermentino, appassiti, creano il mitico Sciacchetrà, esclusivo delle Cinque Terre.
Per produrre questo passito si opera una severa selezione dei grappoli migliori di ogni vigneto e si prosegue poi con l’appassimento in locali ombreggiati e ariosi.
Quando l’uva è al giusto punto di disidratazione avviene la pulizia manuale dei grappoli attaccati da muffe indesiderate, mentre il resto viene pigiato in maniera soffice.
La fermentazione è spontanea e la macerazione fermentativa procede per circa una settimana.
Separata la buccia dal mosto, la fermentazione continua per circa una settimana sino a trovare il proprio punto di equilibrio.
L’affinamento avviene in acciaio, dove si mantiene un ambiente ossido-riduttivo.
Il colore è quello dell’ambra e del topazio con bei riflessi luminosi che ne esaltano le sfumature.
Al naso è molto persistente, con note di albicocca, ananas ed erbe aromatiche della macchia mediterranea; in alcuni casi emergono anche gli agrumi canditi.
Al palato è molto intenso e persistente, evidenzia un filo conduttore sapido-tannico avvolto in sensazioni grasse e vellutate; il rapporto tra queste due sensazioni rende questo vino mai stucchevole, cosa molto importante per un passito di razza.
I riconoscimenti al gusto possono essere la polpa dell’albicocca e l’ananas con un netto retrogusto minerale che esprime il territorio.
La produzione media si assesta sulle 1000 bottiglie circa.