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Nel 1836 Donald divenne l’unico proprietario. Nel 1847, in seguito alla sua prematura scomparsa, la distilleria venne gestita ed amministrata da curatori fino al 1857 quando suo figlio Dugald, raggiungendo la maggiore età, ne prese possesso.
Alla sua morte, avvenuta nel 1877, la proprietà passo ad un cugino, Alex Johnston di Tallant, il quale aveva sposato Isabella, sorella di Dugald.
Quando Alex scomparve nel 1907, la distilleria passò a quel ramo della famiglia ed in seguito suo nipote, Jan Hunter, ne assunse la responsabilità.
Nel 1928 questi ne divenne proprietario unico fino al 1950, quando formò una società privata della quale egli stesso ne assunse la direzione. Jan Hunter morì nel 1954.
Nel 1962 la D. Johnston & Co. Ltd. si fuse con la Seager Evans.
La storia della Laphroaig è caratterizzata dalla rivalità con la vicina distilleria di Lagavulin tanto da raggiungere il punto di una causa civile.
La distilleria sorge nello splendido scenario di una piccola baia riparata da alcuni isolotti rocciosi.
L’industria della Scotch è stato un campo prevalentemente riservato agli uomini, ma Laphroaig è una delle poche eccezioni, infatti per molti anni la società fu gestita dalla Signorina E. L. Williamson (più tardi Signora Campbell) che fu l’unica distillatrice donna della Scozia. Nel 1950 divenne ed uno dei direttori della società, e nel 1954 passò al ruolo di Direttore amministrativo, occupando questo incarico sino al 1967 quando la società venne acquistata dalla Long John.
Successivamente continuò come Presidente e Direttore sino a quando si ritirò dall’attività nel 1972.
Nel 1975 la società passò alla Whitbread & Co. Che venne venduta nel 1989 alla Allied Distillers.
Dal 2005 la Fortune Brand è l’attuale proprietario della distilleria.
LAPHROAIG QUARTER CASK ISLAY SINGLE MALT SCOTCH WHISKY
Laphroaig Quarter Cask ripropone la vecchia tradizione dell'uso di una botte con dimensioni più piccole del normale chiamata "quarter" (di circa 125 litri ), che garantisce un contatto maggiore tra il distillato e il legno di quercia.
Il risultato ci pone di fronte ad un Laphroaig dal gusto morbido e vellutato che però non perde il segno distintivo della distilleria.
Al naso l'odore di braci di torba si fonde con l'odore di salsedine e con la dolcezza della caramella mou e del caramello con sentori di cocco e banana.
Al palato è corposo con i suoi 48° d'alcol e complesso; ancora il fumo che però lascia presto il posto ad una dolcezza molto delicata.
Il finale è lungo e asciutto con note di fumo e spezie.