registrati per vedere il prezzo
Codice: 00001725
Categoria: Whisky
Disponibilità:
1
Contenuto:
0,70 lt.
Confezione:
Bottiglia + box
Località: Scozia-Highlands
Produttore:
Linkwood Distillery Elgin
Nella contea del Morayshire, in un bosco situato nei pressi della cittadina di Elgin, prospera una piccola distilleria dal grande passato, che ha reso celebre i prodotti della valle del Livet: la Linkwood Distillery.
Linkwood fu costruita nel 1821 su iniziativa di Peter Brown e battezzata con il nome di un piccolo maniero che un tempo sorgeva in quello stesso luogo.
Già nel 1835 i suoi due alambicchi, insolitamente molto più grossi del normale, arrivavano a produrre in un anno fino a 91.000 litri di una pregiata acquavite di malto, già particolarmente apprezzata dai consumatori dell’epoca.
Si pensi che nel 1839 Glenlivet produceva esattamente la metà!
Per questa ragione nel 1873 il figlio del fondatore decise di ampliare l’edificio in previsione dell’acquisto di nuovi macchinari.
Nel 1897 l’azienda assunse la denominazione Linkwood-Glenlivet Distillery Ltd.
Pochi anni più tardi il suo prestigio crebbe ulteriormente per merito di due personaggi dotati di notevoli capacità professionali.
Il primo fu Innes Cameron, direttore amministrativo dal 1902 al 1932.
Poco dopo la società fu liquidata e infine acquistata dalla DCL (Distillers Company Limited) nel 1936.
In concomitanza con questo passaggio di proprietà emerse la figura di Roderick Mackenzie, che diresse la Linkwood Distillery per parecchi anni, ricoprendo l’incarico di sovrintendente alla distillazione.
Si narra che osservasse il principio di non sostituire mai gli elementi dell’attrezzatura di base se non strettamente indispensabile, temendo che il minimo cambiamento potesse provocare delle alterazioni alle proprietà del Whisky prodotto.
L’originalità di Mackenzie arrivava a estremizzare fino alla scaramanzia le premure prestate a ogni singolo distillato.
La leggenda racconta che persino le ragnatele all’interno della distilleria venivano lasciate intatte al loro posto.
Fra il 1971 e il 1973 la fabbrica fu ampliata con la costruzione di una nuova distilleria, affiancata ai vecchi locali, capace di quattro nuovi alambicchi.
Nel 1985 la distilleria preesistente fu chiusa, in attesa che le richieste del mercato giustificassero la riapertura e il riavvio della produzione.
Ciò avvenne nel 1990, con la riattivazione dei due alambicchi originari.
Arriviamo al 2013, anno in cui due nuovi alambicchi contribuirono a portare la potenzialità di distillazione a 5.600.000 litri annui.
LINKWOOD SINGLE MALT SCOTCH WHISKY MOSAICS COLLECTION DISTILLED 2018 BOTTLED 2024 MOON IMPORT
La Mosaics Collection 2024, ultima fatica di Pepi Mongiardino, si compone di sei Whisky diversi accomunati da una etichetta tematica; in questo caso si tratta di riproduzioni di antichi mosaici.
In questo caso presentiamo un Linkwood, da singola botte n° 308361, messo in bottiglia nel 2024.
Solo 278 bottiglie da 70 cl. prodotte ad una gradazione alcolica del 45% Vol.
Il colore è oro antico; al naso sviluppa aromi intensi ed equilibrati con netti sentori erbacei, di mela verde, biancospino e chewing gum.
Al palato inizialmente prevale una nota dolce di cereali e fieno che lascia spazio ad un corredo fruttato ed elegante.
Il lungo finale ricorda un prato di erbe selvatiche su una base di malto d’orzo.
In dotazione il relativo astuccio.
Linkwood fu costruita nel 1821 su iniziativa di Peter Brown e battezzata con il nome di un piccolo maniero che un tempo sorgeva in quello stesso luogo.
Già nel 1835 i suoi due alambicchi, insolitamente molto più grossi del normale, arrivavano a produrre in un anno fino a 91.000 litri di una pregiata acquavite di malto, già particolarmente apprezzata dai consumatori dell’epoca.
Si pensi che nel 1839 Glenlivet produceva esattamente la metà!
Per questa ragione nel 1873 il figlio del fondatore decise di ampliare l’edificio in previsione dell’acquisto di nuovi macchinari.
Nel 1897 l’azienda assunse la denominazione Linkwood-Glenlivet Distillery Ltd.
Pochi anni più tardi il suo prestigio crebbe ulteriormente per merito di due personaggi dotati di notevoli capacità professionali.
Il primo fu Innes Cameron, direttore amministrativo dal 1902 al 1932.
Poco dopo la società fu liquidata e infine acquistata dalla DCL (Distillers Company Limited) nel 1936.
In concomitanza con questo passaggio di proprietà emerse la figura di Roderick Mackenzie, che diresse la Linkwood Distillery per parecchi anni, ricoprendo l’incarico di sovrintendente alla distillazione.
Si narra che osservasse il principio di non sostituire mai gli elementi dell’attrezzatura di base se non strettamente indispensabile, temendo che il minimo cambiamento potesse provocare delle alterazioni alle proprietà del Whisky prodotto.
L’originalità di Mackenzie arrivava a estremizzare fino alla scaramanzia le premure prestate a ogni singolo distillato.
La leggenda racconta che persino le ragnatele all’interno della distilleria venivano lasciate intatte al loro posto.
Fra il 1971 e il 1973 la fabbrica fu ampliata con la costruzione di una nuova distilleria, affiancata ai vecchi locali, capace di quattro nuovi alambicchi.
Nel 1985 la distilleria preesistente fu chiusa, in attesa che le richieste del mercato giustificassero la riapertura e il riavvio della produzione.
Ciò avvenne nel 1990, con la riattivazione dei due alambicchi originari.
Arriviamo al 2013, anno in cui due nuovi alambicchi contribuirono a portare la potenzialità di distillazione a 5.600.000 litri annui.
LINKWOOD SINGLE MALT SCOTCH WHISKY MOSAICS COLLECTION DISTILLED 2018 BOTTLED 2024 MOON IMPORT
La Mosaics Collection 2024, ultima fatica di Pepi Mongiardino, si compone di sei Whisky diversi accomunati da una etichetta tematica; in questo caso si tratta di riproduzioni di antichi mosaici.
In questo caso presentiamo un Linkwood, da singola botte n° 308361, messo in bottiglia nel 2024.
Solo 278 bottiglie da 70 cl. prodotte ad una gradazione alcolica del 45% Vol.
Il colore è oro antico; al naso sviluppa aromi intensi ed equilibrati con netti sentori erbacei, di mela verde, biancospino e chewing gum.
Al palato inizialmente prevale una nota dolce di cereali e fieno che lascia spazio ad un corredo fruttato ed elegante.
Il lungo finale ricorda un prato di erbe selvatiche su una base di malto d’orzo.
In dotazione il relativo astuccio.